Insulti, minacce e “inviti allo stupro” contro la segretaria Pd di Milano Silvia Roggiani. Sono alcuni dei messaggi comparsi sotto un post Facebook del viceministro della Lega Alessandro Morelli, nel quale si estrapolavano alcune frasi della politica dem sul caso delle violenze in piazza Duomo subite da alcune ragazza le notte di Capodanno. “Ogni giorno succede a centinaia di donne, ieri è successo a me”, ha scritto Roggiani denunciando di essere stata “travolta dalle offese” per aver detto che quelle “violenze sono spesso figlie di una società patriarcale e che, per questo, serve un intervento a partire dalla scuola”. Dopo la protesta e dopo che Roggiani lo ha accusato di “restare in silenzio” di fronte alle minacce a una collega donna, Morelli è intervenuto (sono passate più di 24 ore) dicendo che “ha prontamente rimosso gli insulti”, ma ha anche ribadito la sua posizione dicendo che lui non definirebbe mai quelle frasi come “figlie di una cultura patriarcale” “per non sminuirne la gravità”. Roggiani ha ricevuto messaggi di solidarietà in queste ore da numerosi esponenti del Partito democratico.

Il post di Morelli contro Roggiani e gli immigrati – Tutto è partito con il post del viceministro del Carroccio alle Infrastrutture che, nelle scorse ore, su Facebook ha pubblicato una foto-scheda di Roggiani con in evidenza le sue parole sulle violenze avvenute a Milano. Sotto accusa, secondo il leghista, il fatto che la segretaria Pd non parlasse dell’origine degli indagati per le violenze sessuale di gruppo: “Fanno arrivare qui decine di migliaia di persone senza alcun controllo né preoccupazioni su come possano integrarsi, poi però se succede qualcosa è colpa della “nostra società” (?) e del “patriarcato””, si leggeva nel post Facebook. Tanto è bastato perché partissero una lunga serie di insulti contro l’esponente Pd da parte dei commentatori e sostenitori della pagina di Moretti.

Roggiani controreplica denunciando “la gogna” – Roggiani in giornata ha deciso di fare un altro post su Facebook per raccontare la “valanga” di insulti ricevuti nelle ultime ore, esattamente dopo che il viceministro aveva rilanciato la sua foto. “La “mia presunta colpa”? Aver espresso un’opinione. Aver condannato le terribili violenze della notte di Capodanno sostenendo che queste violenze sono spesso figlie di una società patriarcale”, ha scritto. E ha quindi denunciato “quella che si chiama gogna”, a cui Morelli l’ha sottoposta. “Evidentemente ha ben imparato dalla “Bestia””, ha continuando evocando il nome con cui viene definita la macchina di propaganda social di Matteo Salvini. “Sotto il suo post ho collezionato inviti allo stupro, minacce e insulti da parte dei suoi attivisti. Il Viceministro forse si è dimenticato che scegliere di non intervenire è sempre una scelta. Il silenzio è sempre complice. E i commenti sono stati lasciati lì in tutta la loro violenza. Morelli sicuramente interessato a prendere like ha denunciato, giustamente, la violenza di capodanno, ma poi cosa fa quando si inneggia allo stupro sui suoi profili? Silenzio. Viceministro Morelli, lei rappresenta il governo di questo Paese. Non so se deciderà di vergognarsi per questa cosa. Ma si ricordi che in democrazia bisogna dire quello che si pensa ed essere liberi di poterlo fare. Lei da che parte sta?”.

Dopo la denuncia Morelli interviene. Ma nella Lega lo difendono – Dopo la denuncia di Roggiani, Morelli è intervenuto, ma ha ribadito la sua critica alle parole della collega dem. “Assurdi e da condannare gli insulti via social all’indirizzo della segretaria del Pd milanese, comparsi sotto un mio post Facebook e prontamente rimossi”, si legge. “Parole vigliacche e deprecabili, che io non definirei mai ‘figlie di una cultura patriarcale’ per non sminuirne la gravità. Per questo lavorerò con i colleghi, anche del Pd, affinché simili condotte vengano perseguite come meritano in tutti gli ambiti”. Ma, ha continuato, “mi sarebbe però piaciuto vedere la stessa indignazione anche nei confronti delle violenze di cui numerose ragazze sono state fisicamente vittime in una città ormai fuori controllo. Sono certo che, dopo il ‘disorientamento’ iniziale, anche il Pd milanese sarà pronto a fare la sua parte, senza tentare operazioni mediatiche che distolgano l’attenzione dell’opinione pubblica dai gravissimi fatti di Capodanno”.

E in difesa di Morelli è arrivato anche il vicepresidente alla Camera del Carroccio Fabrizio Cecchetti: “Ognuno di noi risponde per quello che scrive, non per quello che commenta la gente che spesso neppure conosce”. E ha aggiunto che “ogni attacco o critica del Pd milanese, lombardo o nazionale è pretestuosa e strumentale. Dobbiamo ricordare agli amici del Pd che ogni giorno su Facebook tanti ‘compagni’ invitano a uccidere il nostro segretario Matteo Salvini?”.

La solidarietà Pd – Piena solidarietà a Silvia Roggiani, “ennesima vittima di una delle vergognose gogne pubbliche che tanti, troppi esponenti della Lega fanno con tanta facilità” è stata espressa, in una nota, da Valentina Cuppi, presidente dell’Assemblea nazionale del Pd. E ha concluso: “Basta! Questo modus operandi, che mette alla gogna in particolare le donne è intollerabile”. Solidarietà alla segretaria della federazione del Pd Milano Metropolitana anche dalla presidente dei senatori del Pd, Simona Malpezzi: “Mi pare impossibile che chi ha giustamente condannato le violenze di piazza Duomo, non intervenga per moderare un dibattito sui suoi social in cui si inneggia allo stupro. Sarebbe importante che lo facesse anche perché è un rappresentante del governo di questo Paese”. Per la deputata dem Lia Quartapelle, “con il suo post contro Silvia Roggiani, il viceministro Morelli si è messo allo stesso livello dei molestatori di piazza Duomo. Conferma così quello che molti milanesi sanno da tempo, cioè che non è degno dell’incarico che occupa pro tempore”.

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