Il M5s sarà “determinante” sul voto per il Quirinale, solo se saprà essere “compatto”. È un richiamo all’unità quello che ha voluto fare Giuseppe Conte in apertura dei lavori dell’assemblea congiunta dei parlamentari 5 stelle. Un appello quanto mai necessario dopo che, nelle ultime ore e a meno di un mese dalla votazione, si sono susseguite linee e posizioni diametralmente opposte. “Non è il momento di fare nomi”, è stata la premessa del presidente 5 stelle che è intervenuto via Zoom. La riunione era stata convocata per parlare dell’emergenza sanitaria e delle misure del governo, ma l’attualità è virata sul Colle dopo che ieri, i senatori M5s, si sono espressi in assemblea per chiedere il Mattarella-bis. Una posizione che indubbiamente mette in difficoltà Conte: da una parte è l’ennesima prova che a fatica controlla i gruppi parlamentari (in particolare a Palazzo Madama), dall’altra la sua strategia stava virando piuttosto sul sostegno a una candidatura femminile. O al massimo per trovare un accordo con il centrosinistra e magari accettare il nome di Mario Draghi. Dopo l’uscita però dei senatori, oggi il suo vice Michele Gubitosa è dovuto correre ai ripari e accodarsi dicendo che “Mattarella è il primo nome. Se cambia idea, lo sosteniamo”. Un’uscita che è sembrata riparatoria, ma che ha tenuto aperte tutte le opzioni. Ora l’appuntamento è per la prossima settimana, quando sarà convocata un’assemblea apposta solo per parlare del Colle.

Per il Quirinale “non è il momento di fare nomi” – Quello di Conte è sembrato in tutto e per tutto un richiamo ai suoi perché si eviti di uscire con posizioni diverse, alla vigilia di un appuntamento così importante. Un vero e proprio richiamo alla responsabilità. “Siamo il partito di maggioranza relativa e abbiamo un dovere di responsabilità e credibilità verso l’intero Paese“, ha detto, “evitiamo di dare l’immagine di andare in ordine sparso e di un Movimento spaccato. Lavoriamo affinché vi sia un’unica posizione compatta del M5s”. Per il Quirinale “ciascuno di voi sarà chiamato a esprimere un voto importante, perché verrà a incidere su un passaggio determinante della vita istituzionale del nostro Paese“, ha detto. “Ma questo voto sarà ancora più importante e determinante se saremo compatti e ci ritroveremo a condividere tutti insieme la scelta che saremo chiamati a operare”. Quindi Conte ha promesso: “Come vi sarà stato anticipato, all’inizio della settimana prossima avremo una assemblea congiunta dedicata specificamente al tema del Quirinale”. E ancora: “Ne passerà di acqua sotto i ponti da qui alle votazioni di fine mese. Non è questo il momento di fare nomi, io stesso che pure ho già avuto vari incontri con i leader ed esponenti delle varie forze politiche a partire da quelle di centrosinistra, non ho fatto nomi. Sarebbe prematuro, al limite questo è il momento dei profili. Di nomi ne verranno fuori tanti nei prossimi giorni, non agitiamoci adesso: l’importante è che noi ci confronteremo e decideremo tutti insieme”.

Conte ha anche replicato a chi chiede maggiore partecipazione dei gruppi e alla richiesta diretta dei senatori (emerse sempre ieri sera) che al tavolo delle trattative siano seduti anche i capigruppo. “Come sapete abbiamo già avuto varie riunioni con capigruppo e vicecapigruppo, con tutti i ministri a cui si sono aggiunti anche i vicepresidenti, dopo la legittimazione del voto. Queste riunioni tenute nell’ultimo mese ci hanno consentito di affrontare le questioni preliminari, prevalentemente di metodo che poi discuteremo insieme nell’assemblea congiunta”. E ha garantito: “Lavorerò costantemente con i vostri capigruppo, che potranno così puntualmente aggiornarvi, fermo restando che avremo una congiunta la prossima settimana e ne faremo altre anche successivamente. Questo mi consentirà di acquisire le vostre valutazioni e le vostre sensibilità”. Conte ha anche voluto smentire alcune ricostruzioni delle ultime ore: “Non credete a tutto quello che scrivono”, ha dichiarato all’assemblea. “Ho letto che avrei fatto nomi e che avrei utilizzato emissari per incontrare altri esponenti politici. Io parlo direttamente con tutti. Ripeto non ho fatto nomi e non mi servo di emissari”.

Obbligo vaccinale e ristori: le misure per l’emergenza sanitaria – Il presidente 5 stelle ha poi affrontato il tema all’ordine del giorno in assemblea, ovvero le misure sanitarie. “L’obbligo vaccinale sarebbe una fuga in avanti, perché ci sono persone che non riescono a prenotare la dose booster”, ha detto secondo le ricostruzioni dell’agenzia Adnkronos. L’ex premier ha anche detto che “bisogna rafforzare il confronto con il Parlamento”, per far fronte all’eccessiva decretazione d’urgenza da parte dell’esecutivo. Infine, parlando dell’ipotesi nuove chiusure, ha ribadito che “ci devono essere ristori in contemporanea”. Tra le misure su cui l’ex premier ha posto l’accento, la proroga dell’equiparazione della quarantena a malattia fino alla fine dello stato d’emergenza. Conte ha parlato, inoltre, anche della proroga dell’indennità per gli infermieri.

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