Allungare le vacanze di Natale posticipando il rientro in classe per contenere i contagi? Sta facendo discutere la proposta avanzata dall’infettivologo Massimo Galli per cercare di arginare la diffusione del Covid, considerato che i contagi sono in costante aumento (più di 30mila solo nelle ultime 24 ore in Italia) e che le scuole sono ora i luoghi dove si registra un’incidenza maggiore del virus, con sempre più classi che passano alla Dad a causa delle quarantene. La proposta non piace al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che, intervenendo a Unomattina su Rai 1, ha bollato l’ipotesi di allungamento delle vacanze come “una misura sbagliata. La scuola è il comparto che con più prontezza ha risposto all’invito alla vaccinazione. C’è una risposta da dare al Covid che è, appunto, la vaccinazione. I positivi nelle scuole sono sotto allo 0,50%, le classi in quarantena sono 10 mila su 400 mila, il problema è cosa avviene fuori dalla scuola“.

“La nostra idea di fondo per la scuola è la presenza e la risposta sono i vaccini”, ha rilanciato il ministro, sottolineando che “il vero strumento per evitare il ritorno alle quarantene è la vaccinazione”, ha sottolineato. Certo, ha concluso Bianchi, “un conto sono i ragazzi grandi vaccinati all’85%, un conto sono i bambini”. Della stessa idea anche l’Associazione nazionale presidi (Anp), che la ritiene “poco efficace. Meglio puntare sulle vaccinazioni degli under 16″.

Di tutt’altro avviso è invece Giorgio Palù, il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa: “Quando circolava la variante Alfa i bambini si infettavano pochissimo, non trasmettevano, non si ammalavano in forma grave. Oggi la situazione è diversa perché l’incidenza è soprattutto in questa fascia d’età in età scolare, ma c’è anche un’incidenza di malattia più severa, la valutazione è sempre il rischio-beneficio. La risposta al quesito se allungare o meno le vacanze è sì se abbiamo la possibilità di recuperarle successivamente”, ha detto ospite di Sky Tg24.

Intanto, la sottosegretaria all’Istruzione Barbara Floridia ha annunciato all’Adnkronos che il Ministero ha “trovato una intesa con la struttura commissariale per aiutare i territori a effettuare lo screening nelle classi. I presidi hanno ragione, perché è innegabile che la capacità delle Asl di dare risposte molto spesso non è adatta alle esigenze delle scuole e fa registrare ritardi. Ovviamente – ha aggiunto – continueremo a sollecitare la struttura commissariale e siamo a disposizione per qualsiasi esigenza, nella piena consapevolezza che purtroppo la scuola continua ad essere vittima delle fragilità di altri anelli della filiera del tracciamento, della prevenzione e del contrasto al contagio”.

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