Il Pd allunga il passo su Fratelli d’Italia e Lega. Nel sondaggio settimanale di Swg per il TgLa7 i democratici arrivano a sfiorare il 21 per cento, ma soprattutto lascia dietro di sé lo spazio di un punto sul partito di Giorgia Meloni – in calo rispetto alla scorsa settimana (19,8, -0,4) – e di quasi un punto e mezzo rispetto al Carroccio, anch’esso con trend in discesa (18,4, -0,3). La quarta forza politica è il M5s che però pure registra una flessione dello 0,4 negli ultimi sette giorni e si attesta al 15,7.

Sotto alla soglia del 10 per cento è sostanzialmente stabile Forza Italia al 6,8 (contro il 6,9 dell’altra settimana) e lo stesso accade ad Azione di Carlo Calenda che continua ad aggirarsi intorno al 4 per cento.

E’ significativo che tutto il resto delle forze politiche che fanno parte del Parlamento e animano così tanto i talk show sia tutto sotto alla soglia di sbarramento del 3 per cento, almeno stando ai dati di Swg. Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni è ferma al 2,5 per cento, seguita da Italia Viva al 2,4 che non solo non perde consensi nella difficile settimana segnata dalle rivelazioni sulla “Bestia comunicativa” ma segna anche una tendenza positiva (+0,2 per cento in una settimana): segno – almeno in apparenza – che il partito renziano può contare su un elettorato ormai talmente fidelizzato da non essere scalfito da fattori esterni. Appaiata a Italia Viva c’è Europa Verde dopo un piccolo balzo dello 0,3 nell’ultima settimana. Seguono poi Articolo 1 al 2,2 (in lieve discesa) e +Europa (in lieve crescita). Inchiodato all’uno per cento Coraggio Italia di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro.

Va sottolineato, come sempre, che l’area degli indecisi e del non voto, insieme, è di gran lunga quella più ampia: secondo Swg rappresenta il 40 per cento degli intervistati.

Con queste cifre a disposizione il centrodestra oggi totalizzerebbe il 46 per cento dei voti, poco più di due punti in più di un eventuale schieramento di centrosinistra, inteso come alleanza di Pd, forze alla sua sinistra e M5s, che raccoglierebbe il 43,6. Da una parte si tratterebbe di uno scarto recuperabile anche per il fatto che questo, come tutti i sondaggi pubblicati sui giornali, ha un margine d’errore di circa il 3 per cento. Dall’altra va sottolineato che la semplice addizione non sempre indica i valori esatti delle alleanze. In questo quadro, ad ogni modo, l’area moderata di centro (Azione, Iv e +Europa) sarebbe all’8,5.

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