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Marco Pantani, riaperta di nuovo l’inchiesta sulla morte dopo le audizioni in Antimafia: i pm di Rimini indagano per omicidio

A far riaprire il procedimento anche le parole del pusher Fabio Miradossa, che patteggiò nel 2005 una pena per spaccio legato alla morte del ciclista, in commissione davanti ai parlamentari. Nel 2016 l'archiviazione dell'inchiesta bis
Marco Pantani, riaperta di nuovo l’inchiesta sulla morte dopo le audizioni in Antimafia: i pm di Rimini indagano per omicidio
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È stata riaperta per la terza volta l’inchiesta sulla morte di Marco Pantani, il campione di ciclismo trovato cadavere il 14 febbraio 2004 nel residence Le Rose di Rimini. Si tratta di un fascicolo per omicidio, contro ignoti, aperto dopo l’invio dell’informativa della commissione parlamentare antimafia alla Procura riminese, nel 2019. Lo riportano quotidiani locali e la notizia è confermata dall’avvocato Fiorenzo Alessi, difensore della famiglia Pantani. Nel 2016 l’inchiesta bis fu archiviata nata in seguito all’esposto presentato nel 2014 e l’omicidio era stato escluso.

Di recente la madre del ciclista, Tonina Belletti, è stata sentita in Procura. “Chiede di capire una volta per tutte se il figlio è morto per un mix di antidepressivi con la cocaina assunta precedentemente oppure se ci sono altri motivi”, ha commentato l’avvocato. “Dopo che almeno 40 giudici hanno ritenuto priva di fondamento l’ipotesi dell’omicidio, confidare che a distanza di quasi 18 anni dalla morte di Pantani si possa configurare adesso è abbastanza difficile da credere, ma se la procura di Rimini sta indagando, noi collaboreremo per quanto possibile”, ha aggiunto Alessi. Secondo quanto riferito dalle agenzie di stampa, la nuova indagine sulla morte del ciclista prende spunto tra l’altro dall’audizione di Fabio Miradossa, che patteggiò nel 2005 una pena per spaccio legato alla morte del Pirata di Cesenatico: “Marco è stato ucciso, l’ho conosciuto 5-6 mesi prima che morisse e di certo non mi è sembrata una persona che si voleva uccidere. Era perennemente alla ricerca della verità sui fatti di Madonna di Campiglio, ha sempre detto che non si era dopato”, queste alcune delle sue parole alla commissione parlamentare antimafia nel gennaio del 2020. L’audizione è stata poi segnalata ai pm e parzialmente secretata.

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