Anno difficilissimo e complesso, il 2020. Anche per quel che riguarda l’erogazione dei mutui ipotecari. Analizzando gli effetti della pandemia sull’economia e sul settore residenziale, il Magazine ufficiale di Immobiliare.it ha messo in luce le principali tendenze emerse dal Rapporto Mutui Ipotecari 2021, pubblicato di recente dall’Agenzia delle Entrate e che raccoglie i dati relativi appunto allo scorso anno.

I valori in flessione

Il calo percentuale, mettendo a confronto l’andamento del 2019 e quello del 2020, è vistoso e raggiunge il 12,5% relativamente agli atti di iscrizione ipotecaria. La flessione è ancora maggiore, del 13%, se si prende invece in considerazione il capitale di debito erogato, che in totale ammonta a 78,3 miliardi di euro, fronte di quasi 810mila immobili concessi in garanzia.

Entrando più nel dettaglio del Rapporto dell’Agenzia delle Entrate, si nota anche che la contrazione nel capitale immesso è stata molto più rilevante nel mercato a destinazione extra-immobiliare (-19,6%) rispetto a quello a destinazione immobiliare (-5,5%)

I trend nelle varie regioni geografiche

La contrazione dei mutui ipotecari ha interessato in maniera piuttosto diffusa tutte le aree del Paese, ma ha interessato in misura maggiore le aree del Centro e del Sud.

Spostando lo sguardo sulla distribuzione per città del capitale finanziato, il 23,2% (oltre 18 miliardi di euro) è stato assorbito dalle 8 maggiori città italiane. E tra queste, in particolare, Milano e Roma da sole hanno rappresentato il 18% del mercato.

La flessione nazione si è comunque riflessa anche sui comuni italiani più popolosi, che hanno subito un generalizzato calo nel numero di immobili (-10,8%) e nel capitale (-7,4%). I soli centri in controtendenza, in quanto a capitale di debito, sono Bologna, Firenze e Roma, in cui si è registrato aumento rispettivamente del 5,7%, 2,2% e 1,1%. Fanalino di coda Napoli, in cui si è registrato il calo maggiore, del -22,2%.

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