Il mondo FQ

Alitalia, facevo parte dell’officina motori e sono stato epurato: la mia storia

Alitalia, facevo parte dell’officina motori e sono stato epurato: la mia storia
Icona dei commenti Commenti

di Massimo Minelli

Il 90% degli italiani quattro giorni fa ha tirato finalmente un sospiro di sollievo. Alitalia non vola più (sul passaggio a ITA ci sarebbe da scrivere un libro horror). Tirano un sospiro di sollievo perché finalmente non devono più mantenere tutto quel numero imprecisato di dipendenti, parassiti e nullafacenti (sono ironico).

Non faccio più parte di Alitalia dal 2008, vittima insieme ad altri 274 colleghi dell’epurazione dell’officina motori voluta dai capitani coraggiosi di berlusconiana memoria. All’epoca l’officina motori di AZ fu fatta confluire nella bad company e venduta a soggetto privato: AZ passava così da esercente a cliente.

Dicembre 2013, io e altri due colleghi fummo spediti a Tel Aviv presso Bedek -IAI per una riparazione (Top Case) su di un motore Cf680c2B6f di un Boeing 767 fine leasing di Alitalia, resasi necessaria perché Bedek non aveva nella sua capability list detto motore. Ci diedero lo spazio per lavorare nell’hangar dove loro stavano eseguendo un intervento pesante (non ricordo se una “C” o una “D”) su di un 777 Alitalia (già questo mi fece innervosire e non poco). Il giorno seguente vidi arrivare una squadra di tecnici Lufthansa Technik con al seguito un bel carrello completo nuovo nuovo, bello revisionato… tirarono giù quello inefficente e lo sostituirono. Mi girai verso il collega, esterrefatto anche lui, e gli dissi: “Ma come! abbiamo un reparto carrelli che è un gioiello, una revisione a/m che è uno spettacolo e facciamo mangiare questi creando esuberi e cassa integrazione a casa nostra?”.

Tempo due anni ed Etihad non solo non riportò questi lavori “in casa” ma gli diede anche l’appalto dei motori, e ciò decretò la nostra fine – della serie: quando ci sono i soldi di mezzo, arabi e israeliani vanno sempre d’accordo, specie se il presidente del Consiglio è sponsor degli arabi stessi (Renzi).

Questo non è che un piccolo episodio (ce ne sono altri e di maggiore entità) che non vuole assolutamente giustificare l’enorme sperpero di denaro pubblico versato dal contribuente italiano ad Alitalia, ma far riflettere un minimo l’opinione pubblica su dove sono andati i propri soldi.

Il blog Sostenitore ospita i post scritti dai lettori che hanno deciso di contribuire alla crescita de ilfattoquotidiano.it, sottoscrivendo l’offerta Sostenitore e diventando così parte attiva della nostra community. Tra i post inviati, Peter Gomez e la redazione selezioneranno e pubblicheranno quelli più interessanti. Questo blog nasce da un’idea dei lettori, continuate a renderlo il vostro spazio. Diventare Sostenitore significa anche metterci la faccia, la firma o l’impegno: aderisci alle nostre campagne, pensate perché tu abbia un ruolo attivo! Se vuoi partecipare, al prezzo di “un cappuccino alla settimana” potrai anche seguire in diretta streaming la riunione di redazione del giovedì – mandandoci in tempo reale suggerimenti, notizie e idee – e accedere al Forum riservato dove discutere e interagire con la redazione. Scopri tutti i vantaggi!

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione