Due persone in carcere, cinque agli arresti domiciliari e per due il gip ha disposto l’obbligo di dimora. Sono i numeri dell’operazione della questura di Pordenone tra Friuli-Venezia Giulia e Veneto, che ha portato anche alle perquisizioni nei confronti di 21 indagati in stato di libertà. Tutti attivi nello smercio all’ingrosso e al dettaglio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina, destinate alle “piazze” di spaccio delle province del Nord Est. L’operazione è stata condotta dalla squadra Mobile di Pordenone in collaborazione con i colleghi di altre province e l’ausilio di unità cinofile.

Le indagini sono partite a inizio anno quando furono sequestrati oltre 10 chilogrammi di hashish e 100 grammi di cocaina a un cittadino maghrebino, di 43 anni, residente a Pordenone e pregiudicato, che fu arrestato il 15 gennaio. L’uomo era stato fermato per un controllo. Da quell’operazione la polizia ha ricostruito i canali e la filiera di una vasta e articolata rete composta da cittadini marocchini, tutti residenti nella provincia di Pordenone, grossisti, mediatori e pusher al dettaglio, attivi tra Pordenone, Udine e Treviso. Una rete che dal 2020 aveva una disponibilità di un chilo di hashish e 100 grammi di cocaina a settimana. Oltre a quella di Pordenone, all’operazione partecipano le Squadre mobili di Venezia, Treviso, Belluno, Gorizia, Udine e Trento, gli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine provenienti da Milano e Padova, unità cinofile della Polizia di Padova e Bologna e Polizia Scientifica di Pordenone e Padova.

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