Audi Skysphere, la concept elettrica gioca a fare la trasformista – FOTO
La particolare architettura della piattaforma costruttiva consente al veicolo di modificare la misura dell’interasse in base alle necessità: sicché la lunghezza della vettura va da un minimo di 494 cm a un massimo di 519 cm e passa da roadster a granturismo.













Un po’ prototipo dal piglio futuristico, un po’ robot da film fantascientifico: è l’istantanea della nuova Audi Skysphere, concept car a trazione 100% elettrica da 632 CV di potenza massima e 750 Nm di coppia motrice, buoni per scattare da 0 a 100 all’ora in 4 secondi. Ma, per una volta, non è il powertrain a batteria a fare notizia quanto la capacità dell’auto di cambiare sembianze e trasformarsi da roadster a granturismo: merito della particolare architettura costruttiva, che le permette di modificare la lunghezza del passo, cioè la distanza fra asse anteriore e posteriore.
Ciò è reso possibile dalla presenza di componenti strutturali meccanizzate che consente di allungare o accorciare l’interasse di 25 cm: ne consegue che la lunghezza della vettura va da un minimo di 494 cm, quando si è in “modalità roadster”, a un massimo, in configurazione granturismo, di 519 cm. Mentre l’altezza da terra prevede un’escursione di un cm, con un assetto in grado quindi di soddisfare le ragioni dell’aerodinamica e della guida sportiva. Questa concept car è la prima di un trittico di prototipi in arrivo a breve e medio termine – le altre due sono la Grandsphere e, nel 2022, la Urbansphere –, lo stesso che costituisce una finestra sul futuro dei quattro anelli.
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Un futuro fatto di tecnologia di guida autonoma di livello 4, cosicché il driver possa, in determinati frangenti, cedere il comando all’auto stessa: in questo caso volante e pedaliera possono retrarsi o, addirittura, essere rimossi per massimizzare lo spazio a bordo. Non mancano, poi, le quattro ruote sterzanti – ottimizzano l’agilità o la stabilità a seconda dei frangenti di guida – e gestione predittiva dell’assetto, dotato di sospensioni pneumatiche e capace di auto-tararsi in base alle caratteristiche del manto stradale. Lo sterzo è collegato all’asse anteriore elettronicamente (manca quindi il tradizionale piantone): sicché è possibile variare la taratura del comando a piacimento, rendendolo più pesante e diretto o più leggero e demoltiplicato.
A spingere la Skysphere, che poggia su cerchi aerodinamici da 23”, è un motore elettrico collocato al retrotreno e collegato alle ruote posteriori di trazione: anche questa è una scelta abbastanza inedita per Audi (vista solo su una particolare edizione della sportiva R8), che si affida da sempre alle quattro ruote motrici per i suoi modelli di punta. Ne beneficiano sportività e peso del veicolo, “contenuto” a 1.800 kg, ripartiti al 60% al posteriore e al 40% all’anteriore, un po’ come sulla famosa Porsche 911; un altro indizio che la dice lunga sulla velleità della Skysphere. La meccanica è alimentata da un pacco batterie da 80 kWh, posizionato all’interno del tunnel centrale, tra i due sedili, e dietro l’abitacolo. Autonomia? Circa 500 km.
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