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Lucilla Boari, un bronzo che sa di rivincita: “Cicciottella? Aspetto nuovo titolo di giornale”. Poi il videomessaggio: “E’ della mia ragazza”

La 24enne di Rivalta sul Mincio è la prima arciera azzurra a vincere una medaglia alle Olimpiadi. Dopo la delusione di Rio e quel titolo dispregiativo nei suoi confronti, da Tokyo vuole guidare la crescita del suo sport: "Ora ci siamo anche noi e ci facciamo sentire"
Lucilla Boari, un bronzo che sa di rivincita: “Cicciottella? Aspetto nuovo titolo di giornale”. Poi il videomessaggio: “E’ della mia ragazza”
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“Svegliatemi perché non ci credo ancora. Per le donne del nostro movimento questa medaglia conta tantissimo”. Lucilla Boari ha infranto un muro, ha regalato al tiro con l’arco femminile la prima medaglia olimpica. Il suo bronzo ai Giochi Olimpici di Tokyo è una rivincita per tutte le arciere azzurre, specialmente dopo quel quarto posto nella gara a squadre a Rio 2016. Una delusione a cui aveva fatto seguito per quel titolo apparso su Qs-Quotidiano sportivo, in cui Boari e le compagne Claudia Mandia e Guendalina Sartori venivano definite il “trio delle cicciottelle”. Oggi Boari torna su quella vicenda: “Aspetto un nuovo titolo di giornale. Non è stato un bell’aggettivo, ci è stato detto che non voleva essere dispregiativo ma è passato l’esatto contrario, ma il dato di fatto è una medaglia che ho vinto“.

Una medaglia che può diventare uno spartiacque, come ricorda la 24enne di Rivalta sul Mincio, allenata presso il Centro federale di Cantalupa da Natalia Vaaleva: “Spero con tutto il cuore che ora per il tiro con l’arco non ci sia solo una piccola fetta della grande torta che è lo sport. Tutti gli sport sono importanti, ora ci siamo anche noi e ci facciamo sentire”, ha detto durante il collegamento con Casa Italia. Boari ha parlato poi del ko in semifinale e della reazione nella finalina per il bronzo. “Era un’altra possibilità. La prima non è andata, al momento l’ho sentito, sono un essere umano e ci stava. C’era ancora la finale per il bronzo e con la testa e il cuore c’ero. Sentivo il tifo, pochi ma buoni, e ha aiutato anche quello”, ha aggiunto l’azzurra che ha spiegato quanto lavoro c’è dietro. “Sono tantissimi giorni di allenamento sul campo, di periodi in cui le cose non vanno, si devono affrontare anche quelli, poi ci sono momenti belli e bellissimi come questo che sto vivendo adesso”.

Alla arciera è stato fatto vedere anche il videomessaggio di Sanne de Laat, arciera olandese, che le faceva i complimenti: “Sono molto orgogliosa di te, aspetto che torni per darti il più grande abbraccio possibile”. E a Casa Italia Lucilla Boari ha spiegato: “Di chi è questo messaggio? È di Sanne, la mia ragazza.

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