Solo un mese fa Giuseppe Conte ancora parlava di una possibile convergenza a Torino tra Pd e 5 stelle su un candidato della società civile. Oggi, il giorno dopo le primarie del Partito democratico, non solo la soluzione unitaria non sembra praticabile, ma la tensione rimane alta tra le due forze politiche. “Ho tentato di costruire un accordo col Pd al primo turno perché, come dimostra la partecipazione alle primarie, c’era bisogno di un progetto innovativo”, ha dichiarato la prima cittadina M5s Chiara Appendino, ospite su La7 di “L’aria che tira estate”. “Il Pd ha voluto chiudersi in se stesso con queste primarie. Io lo rispetto, sono scelte politiche, ma al secondo turno gli elettori faranno ciò che meglio credono. Le alleanze non si costruiscono in dieci giorni, sarebbe uno scambio di poltrone”.

Le primarie dem si sono svolte nel weekend e hanno registrato un’affluenza molto bassa: hanno partecipato solo 11mila persone, ma secondo il segretario Pd Enrico Letta “non è un risultato preoccupante”. Il vincitore è stato Stefano Lo Russo, mentre solo terzo è arrivato Enzo Lavolta, candidato considerato vicino ai 5 stelle. Di fronte a queste evoluzioni bisognerà capire come i due alleati al governo intendono muoversi e se sarà possibile costruire un’intesa nelle prossime settimane. Uno scenario al momento escluso dalla stessa Appendino. Alla sindaca ha replicato proprio Lo Russo: “Lei ha detto no a un’alleanza al ballottaggio, altri esponenti M5s hanno detto una cosa diversa, altri ancora non dicono niente e probabilmente si orienteranno in maniera libera. Credo non ci siano i padroni dei voti, ma opinioni politiche. Rispetto le opinioni, ma sono gli elettori a giudicare, non gli altri politici, e tenderei a occuparmi di più degli elettori che degli eletti che hanno le loro traiettorie in alcuni casi personali”. Nel corso della conferenza stampa, Lo Russo ha aggiunto: “Non sono ossessionato dai 5 stelle, penso che dobbiamo guardare al centrosinistra con entusiasmo. Guardiamo con attenzione al dibattito interno ai 5 Stelle, che ci sembra piuttosto articolato, su posizioni talvolta diametralmente opposte e quindi attendiamo di vedere l’esito finale anche in termini di rappresentazione all’esterno della candidatura a sindaco e del programma”.

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C’era una volta il Pd, ora ostaggio del M5S

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