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Palermo, due ragazzi gay aggrediti con lancio di bottiglie: camminavano mano nella mano. Uno ha il naso fratturato, prognosi di 25 giorni

Secondo quanto riferito dalla coppia, gli aggressori - tutti minorenni, tra cui due ragazze - li hanno circondati nei pressi di via Maqueda, nel centro storico della città, insultandoli e poi attaccandoli. I due giovani, di Torino, erano in vacanza nel capoluogo siciliano e passeggiavano con due amici alla ricerca di un bed and breakfast
Palermo, due ragazzi gay aggrediti con lancio di bottiglie: camminavano mano nella mano. Uno ha il naso fratturato, prognosi di 25 giorni
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A Palermo due ragazzi omosessuali sono stati assaliti da una baby gang nella serata di sabato: uno di loro, 29enne, è stato colpito da diversi pugni e portato al pronto soccorso con una frattura al naso e diverse ecchimosi al volto. Ha una prognosi di 25 giorni. Secondo quanto riferito dalla coppia, gli aggressori – tutti minorenni, tra cui due ragazze – li hanno circondati nei pressi di via Maqueda, nel centro storico della città, insultandoli e poi attaccandoli con un lancio di bottiglie perché camminavano mano nella mano. I due giovani, di Torino, erano in vacanza nel capoluogo siciliano e al momento dei fatti passeggiavano con due amici alla ricerca di un bed and breakfast. Gli agenti della Squadra mobile stanno acquisendo le numerose immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona per risalire all’identità degli autori.

Solidarietà compatta alle vittime dal mondo della politica. “L’aggressione a una coppia gay rappresenta un atto vile che nulla ha a che vedere con il cambiamento culturale di una città che promuove, giorno dopo giorno, i diritti della persona”, dice il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. “Questo episodio criminale ribadisce l’importanza e l’urgenza dell’approvazione del ddl Zan. La politica non può più perdere tempo”. “Dell’aggressione di Palermo mi sconvolge profondamente la giovanissima età degli aggressori”, fa sapere la senatrice Pd Monica Cirinnà, prima firmataria della legge che ha introdotto le unioni civili in Italia. “Vorrei se ne rendessero conto tutti coloro che, per motivi di convenienza politica, strumentalizzano il ddl Zan, attaccando in particolare la sua seconda parte, che vuole intervenire sull’educazione e sulla formazione per promuovere una cultura del rispetto”.

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