Per Ergin Ataman e il suo Anadolu Efes Istanbul è la consacrazione di un percorso, con un gruppo di giocatori straordinario guidato da Vasijlje Micic e Shane Larkin, i due esterni protagonisti di una finale quasi presuntuosa, tanto evidente è stato il loro dominio tecnico sulla partita. I turchi vincono la Final Four di Eurolega a Colonia dopo la grande paura in semifinale contro il CSKA Mosca e una partita splendida per intensità e contenuti tecnici contro un grande Barcellona, battuto per 86-81.

Una partita che l’Efes ha studiato dopo un avvio estremamente difficile: il quintetto “grosso” messo in campo da Sarunas Jasikevicius per oscurare la visuale dei turchi ha funzionato per 11 minuti, con l’ex varesino Brandon Davies devastante in attacco ma soprattutto come leader difensivo sui cambi contro la coppia d’oro dell’Efes e la freschezza di Leandro Bolmaro al posto di un Nick Calathes, desideroso di essere della partita pagando, però, il dazio dovuto a quell’infortunio alla caviglia rimediato nel finale della semifinale contro Milano.

Una volta prese le misure, con Larkin a subire falli su falli (autore dei suoi primi 9 punti dalla lunetta), con il centro tedesco Tibor Pleiss a pareggiare i 2.17 di Pau Gasol e scardinare il campo dalla media e dalla lunga distanza, la squadra di Ataman ha preso il controllo con un parziale di 21-4 (da 15-25 a 36-29), costringendo il Barça a una gara di rincorsa.

Una rincorsa coraggiosa, determinata, feroce, con un Nikola Mirotic attesissimo ma svegliatosi solo dopo tre quarti in anestesia, con un Cory Higgins ancora una volta splendido (23 punti con 4/6 da tre) e autore dell’ultima parità, 72-72 con 4’03 da giocare. L’ultima parola, però, ancora di Larkin (tripla a sparigliare subito) e Micic, MVP della Final Four dopo il premio ottenuto per la stagione regolare e autore degli ultimi 9 punti dei suoi. Larkin e Micic chiudono rispettivamente con 21 e 25 punti.

Ieri Ettore Messina, parlando del futuro della sua Milano, ha detto: “L’obiettivo tecnico è migliorare sui cambi difensivi e nell’attaccarli”. L’Efes ha vinto tirando appena 4/18 da tre punti ma 30/35 ai tiri liberi, subendo 30 falli. Attaccando i cambi difensivi.

“Milano (in semifinale) ci ha fatto vedere che anche con Micov da ala forte ha gestito la situazione contro una squadra di grandi lunghi. Avere Mirotic, Gasol e Davies ti dà forza, rimbalzi e fisicità ma sei più lento pick and roll e transizione”, aveva anticipato sabato a Ilfattoquotidiano.it coach Ataman, che vince finalmente l’Eurolega alla quinta Final Four (due con Siena, tre con l’Efes).

Una squadra, la sua, che dopo aver accarezzato il sogno due anni fa, dopo essersi dovuta fermare sul più bello l’anno scorso, aveva troppa fame di vittoria. “Ma il merito acquisito non esiste”, dice sempre Ataman. “Per vincere devi sudare e fare le cose giuste. Avevamo davanti la squadra che ha vinto la stagione regolare, per vincere una finale bisogna meritarlo”. E l’Efes l’ha meritata, pienamente.

MILANO TERZA – Nella finalina per il terzo posto, l’Armani Exchange ha onorato l’impegno vincendo sul CSKA Mosca per 83-73. Ettore Messina ha lasciato a riposo Gigi Datome e Malcolm Delaney, in vista dell’immediato ritorno ai playoff scudetto: milanesi avanti 2-0 (serie al meglio delle cinque sfide) contro l’Umana Venezia campione in carica, gara-3 in programma mercoledì 2 giugno ed eventuale gara-4 giovedì 3 giugno.

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