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Aurora Leone dei The Jackal: “Cacciata dalla Partita del Cuore perché donna”. La replica durissima: “Arroganza e bugie”, poi il post viene rimosso

La festa della 30esima edizione de La Partita Del Cuore, per la prima volta in onda stasera su Canale 5 dopo anni in Rai, è stata rovinata da una pesante denuncia di misoginia e maschilismo da parte di una delle partecipanti, Aurora Leone dei The Jackal che si trovava lì assieme al collega Ciro Priello. La replica dell'organizzazione è stata durissima: “Bugie, non è la prima volta che qualcuno cerca pubblicità”

di Andrea Conti

Accuse pesantissime di misoginia e maschilismo hanno gettato un’ombra sulla festa della 30esima edizione de La Partita del Cuore, l’evento calcistico benefico a favore dell’Istituto di Candiolo – Fondazione Piemontese per la ricerca sul cancro Onlus, in onda per la prima volta su Canale 5 dopo anni di trasmissioni in Rai e presentato da Federica Panicucci. Ma all’Allianz Stadium di Torino questa sera non ci saranno per la Squadra dei Campioni della Ricerca Aurora Leone e Ciro Priello dei The Jackal. I due, infatti, hanno denunciato con una serie di stories su Instagram un episodio che ha sollevato un’ondata di indignazione e polemiche.

“Io e Ciro ci siamo seduti al tavolo con la Nazionale Cantanti, e una volta seduti lì l’organizzatore Pecchini è venuto e ci ha detto che non potevamo stare seduti lì. O meglio – ha raccontato Aurora -, ha detto che io non potevo stare seduta lì. Abbiamo pensato che ce lo stesse dicendo perché siamo della squadra avversaria”. Poi è intervenuto Ciro: “Quando facciamo per alzarci l’organizzatore Pecchini dice ‘no, no, tu puoi restare. È solo lei che non può rimanere al tavolo dei giocatori”. Così Aurora ha chiesto il perché: “Mi dice ‘sei una donna, non puoi stare seduta qui, queste sono le nostre regole‘. Ho detto guardate che io non sono l’accompagnatrice di Ciro, io sono stata convocata così come Ciro. Lui mi ha detto ‘non mi far spiegare il motivo per cui non puoi stare qui, alzati’ e mi ha invitato a sedermi a un altro tavolo. Al che Ciro si è seduto con me a un altro tavolo e dopo ci ha chiamato in disparte credo il direttore generale della Nazionale Cantanti, il quale parlando con noi ci ha detto ‘c’è stato un problema, voi non potevate stare lì perché eravate della squadra avversaria’”.

I due hanno comunque protestato sottolineando il fatto che le era stato spiegato che Aurora non poteva rimanere a quel tavolo perché donna. La risposta dell’interlocutore è stata netta: “Vabbè ma tu mica giochi, tu sei qui come accompagnatrice‘” Aurora ha provato a spiegare: “Ho risposto che ho la convocazione stampata e mi hanno chiesto la taglia dei completini”. L’ultima risposta ha fatto raggelare i due protagonisti della vicenda? “I completini te li metti in tribuna, da quando in qua le donne giocano?“. In seguito, stando ai racconti di Ciro e Aurora, sono stati cacciati dall’albergo, successivamente alcuni cantanti presenti alla scena, fra cui Eros Ramazzotti e Andro dei Negramaro, hanno personalmente chiesto scusa per un accaduto che “ha dell’assurdo, del paradossale. la mia presenza lì era al pari di quella di Ciro”. Ciro e Aurora, in ogni caso hanno invitato a sostenere il progetto che ha “tutt’altro scopo” rispetto a quanto accaduto. I due, cui poi sarebbe stato anche impedito di entrare nell’hotel per fare il check out, oggi non saranno alla partita ma ringraziano per la solidarietà la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro per essersi dissociata dall’episodio.

La replica degli organizzatori della Nazionale Cantanti è durissima: “Non accettiamo arroganza, minacce e violenza verbale. Alessandra Amoroso, Madame, Jessica Notaro, Gianna Nannini, Loredana Bertè, Rita Levi di Montalcini, sono solo alcuni dei nomi – spiega la nota – delle tantissime donne che, dal 1985 (anno in cui abbiamo giocato a San Siro, per la prima volta, contro una compagine femminile), hanno partecipato e sostenuto i nostri progetti. Il nostro staff è quasi interamente composto da donne, come quest’anno sono donne le conduttrici e la terna arbitrale della partita del cuore”. Inoltre “la Nazionale Italiana Cantanti, non ha mai fatto discriminazioni, di sesso, fama, genere musicale, colore della pelle, tipo di successo, e followers . C’è solo una cosa nella quale non è mai scesa a compromessi: Noi non possiamo accettare arroganza e minacce dai nostri ospiti. Non è la prima volta che qualcuno cerca pubblicità (e followers) distorcendo, sfruttando e manipolando 40 anni di storia”. Il post pubblicato nelle stories e su Instagram della Nazionale Cantanti, dopo qualche ora scompare.

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