Dallo scorso 15 maggio le piscine all’aperto hanno ricevuto il via libera alla riapertura dal governo nelle regione in zona gialla (per le vasche interne invece bisognerà aspettare il 1 luglio). Un primo passo verso il ritorno alla normalità che però non coinvolge le piscine comunali di Empoli e Fucecchio-Santa Croce sull’Arno. Il gestore di entrambe, la società Acquatempra, ha infatti chiarito nei giorni scorsi che per rivedere i cancelli aperti della struttura empolese bisognerà aspettare fino al 26 giugno. La chiusura totale replica la situazione invernale che è costata la cassa integrazione di tutto il personale, circa 40 persone.

Una situazione prolungata che ora sta creando più di un malumore, sia tra singoli appassionati che tra le varie società. Tanto da costringere l’associazione sportiva locale dilettantistica Aquateam Nuoto Cuoio ASD – rivolta alle attività in acqua per persone con disabilità – a lanciare una petizione su Charge.org indirizzata direttamente al governatore della Toscana Eugenio Giani. La raccolta firme (qui il testo della petizione) raccolto oltre le 2.500 adesioni in poco tempo: “Tutte le piscine della nostra zona – si legge sul testo online della petizione -, gestite da Aquatempra, società partecipata da Amministrazioni locali, sono e continuano ad essere chiuse. Perché, visto che altri impianti hanno continuato ad operare in sicurezza anche nel periodo del lockdown? Fino a quando riusciremo a resistere? Ormai è la nostra stessa esistenza come associazione che è messa a rischio. Chiediamo alle istituzioni la disponibilità di una piscina vicina (Empoli o a Fucecchio) che permetta ai nostri atleti di allenarsi con continuità e serenità”.

“È un disagio per tutti – dichiara a ilfattoquotidiano.it il presidente dell’associazione Gianluca Drago – perché qui in zona non ci sono altri posti nelle vicinanze. È tutto un girovagare per la Toscana in cerca delle piscine. Ora noi ci alleniamo a Monsummano Terme, a circa un’ora di distanza. Ma lo stesso vale per le altre squadre che vanno chi a Livorno e chi a Firenze. Quello che speriamo di ottenere è che almeno una delle strutture possa riaprire prima del 26 giugno”.

La decisione di tenere chiusa la piscina di Empoli – come riporta La Nazione – è in gran parte motivata da questioni economiche. I costi sono stati ritenuti troppo alti per la gestione di un impianto che riaprirebbe a capienza ridotta. Per la medesima ragione, quest’inverno, sono rimaste chiuse anche le vasche interne, impedendo così anche alle società sportive (autorizzate anche in zona rossa o arancione, secondo decreto) di poter allenare i propri atleti iscritti a manifestazioni e campionati di livello nazionale.

Primo effetto dello slittamento al 26 giugno? Lo storico Meeting Città di Empoli del 29 e 30 maggio – arrivato alla 28esima edizione e che ha visto esibirsi anche atleti come Federica Pellegrini e Massimiliano Rosolino – verrà disputato a Livorno. “C’è questo hashtag nazionale, #salviamolepiscine, che mi induce a pensare che anche altre zone in Italia abbiano il nostro stesso problema”, dichiara a ilfattoquotidiano.it l’Assessore allo sport del Comune di Empoli Fabrizio Biuzzi.

“Il problema – continua – è la quantità delle risorse da destinare alla riapertura. È sostanzialmente una questione economica. C’è un pacchetto di risorse di spesa corrente che devono bastare per tutto. Fondi che sono serviti per aiutare gli esercizi commerciali, per la spazzatura e per buoni spesa per persone in difficoltà. Non c’è stata la quantità sufficiente di soldi da destinare alla piscina. Quello attuale poi – conclude – è già il secondo weekend di brutto tempo e temperature basse a Empoli. Chiaramente se avessi aperto la piscina quando diceva il governo avrei buttato via due weekend e soprattutto una ingente quantità di risorse che invece, con questa nostra decisione di aprire a fine giugno, sono state meglio impiegate per aiutare in altri modi la popolazione”.

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