Il cavo della funivia ha ceduto nel punto più alto del tragitto: la cabina ha cominciato di colpo a retrocedere, ha sbattuto contro un pilone ed è poi precipitata nel bosco. Lì è stata trovata dai soccorritori, accartocciata contro due tronchi di abete, in uno dei punti più impervi del percorso che dal versante piemontese del lago Maggiore collega Stresa al monte Mottarone. Un incidente le cui cause ancora sono tutte da chiarire e che ha provocato la morte di 14 persone. Due bambini di 9 e 5 anni, gli unici sopravvissuti all’impatto, sono stati trasporti in codice rosso all’ospedale Regina Margherita di Torino. Il più grande è stato rianimato sul posto, ma dopo qualche ora dall’arrivo in ospedale è stato comunicato il suo decesso. Il più piccolo invece, nonostante i vari traumi riportati, è stato trovato cosciente e sulle sue condizioni si attendono aggiornamenti. Per tutto il pomeriggio sul luogo della tragedia hanno lavorato le squadre del Soccorso Alpino, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri: l’area è molto impervia e in alcuni tratti difficile da raggiungere con camion e ambulanze.

L’incidente, avvenuto intorno alle 12 e nel quale hanno perso la vita quattro famiglie, ha sconvolto l’Italia in una delle prime domeniche di riaperture dopo le limitazioni per il Covid. E sono stati tantissimi i messaggi di cordoglio arrivati dalle istituzioni: manifestazioni di solidarietà, ma anche e soprattutto richiesta di chiarimenti sulle dinamiche per una tragedia che avrebbe dovuto essere evitata. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella infatti, non si è limitato ad esprimere “la partecipazione di tutta l’Italia” di fronte al “profondo dolore”, ma ha anche parlato della necessità di “un richiamo al rigoroso rispetto di ogni norma di sicurezza per tutte le condizioni che riguardano i trasporti delle persone“. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso “il cordoglio di tutto il governo” e il ministro dei Trasporti Enrico Giovannini ha annunciato la creazione di una commissione che indaghi sulle cause.

Intanto la procura di Verbania ha aperto un’indagine per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose ed è stato disposto il sequestro della funivia: “Le operazioni di recupero delle vittime sono in corso, come le attività tecniche di repertamento propedeutiche alle indagini”, ha spiegato Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei carabinieri. “E’ un po’ presto per dare delle spiegazioni sulla dinamica: quello che abbiamo constatato è che un cavo di acciaio – dovrebbe essere il cavo portante – si è staccato e a seguito di questo saranno successe azioni concatenanti che hanno portato allo sgancio della cabinovia dal resto dei cavi che sono rimasti integri”. Sul posto è arrivata anche la sindaca di Stresa Marcella Severino: “Una scena devastante”, ha dichiarato ai giornalisti. “E’ un brutto momento per me, la nostra comunità e per tutta l’Italia, in un momento in cui c’era un po’ di ripresa”. La prima cittadina ha anche riferito che l’impianto era stato riaperto da qualche settimana e “quattro anni fa aveva avuto un pesante intervento di restauro. Il titolare di questa società era molto frastornato e mi ha detto ‘noi le manutenzioni le abbiamo fatte’. Da domani si penserà ai motivi di quello che è successo oggi piangiamo queste persone”. In serata ha parlato anche il governatore del Piemonte: “Pensavamo all’estate e alla zona bianca. Siamo distrutti”, ha detto Alberto Cirio. “Sono un papà, quando vedi mettere il corpo di una mamma in una bara insieme a quello del figlio…”.

La funivia e le manutenzioni – La funivia era stata costruita 50 anni fa per offrire la vista di uno dei panorami più belli d’Italia. Quella del Mottarone era stata inaugurata nel 1970 e andò a sostituire il trenino a cremagliera che aveva fermato le sue corse sette anni prima. L’incidente è avvenuto nella parte più alta del tragitto che, a 100 metri dal pilone prima della stazione d’arrivo.

La funivia quest’anno è stata aperta il 24 aprile dopo il periodo di chiusura dovuta alle restrizioni Covid. La gestione della struttura è affidata alla società altoatesina Leitner di Vipiteno insieme a ferrovie del Mottarone srl: per due anni è stata ferma, dal 2014 al 2016, per poter effettuare lavori di manutenzione. Un’altra lunga chiusura c’era già stata, secondo quanto si apprende, alla fine degli anni ’90. L’unico episodio da segnalare risale a luglio 2001 quando la cabinovia si era bloccata: l’incidente era avvenuto nel primo tratto dopo la partenza da Stresa ed era stato necessario l’intervento dei soccorritori per portare in salvo una quarantina di turisti. La revisione della funivia Stresa-Mottarone fu effettuata nel 2016 dalla Leitner, una delle più importanti aziende operanti nel settore dei trasporti a fune che ha inviato i suoi tecnici sul posto.

Cordoglio di Draghi e del governo. Il ministro Giovannini: “Ora commissione per capire cosa è accaduto” – Il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha fatto sapere di aver avviato “le procedure per istituire una commissione su quanto accaduto” e “ha avviato le verifiche sui controlli che sono stati svolti nel passato sull’impianto”. “Domani mattina sarò a Stresa insieme al capo dipartimento della Protezione Civile Curcio per incontrare il prefetto e le altre autorità così da acquisire ulteriori informazioni su quanto accaduto e decidere il da farsi“, ha aggiunto.

Anche il presidente del Consiglio Mario Draghi segue le evoluzioni della vicenda. “Ho appreso con profondo dolore la notizia del tragico incidente”, si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi nel pomeriggio. “Esprimo il cordoglio di tutto il governo alle famiglie delle vittime, con un pensiero particolare rivolto ai bimbi rimasti gravemente feriti e ai loro familiari”. Subito dopo sono intervenute anche la seconda e la terza carica dello Stato Elisabetta Casellati e Roberto Fico. “Oggi è un giorno di dolore per l’intero Paese: la tragedia della funivia sul Mottarone strazia il cuore di tutti gli italiani“, ha detto la presidente del Senato. “Un pensiero commosso ai bambini che lottano per la vita, l’Italia è al loro fianco con speranza”. Mentre il presidente della Camera su Twitter ha aggiunto: “E’ un colpo al cuore, un dramma terribile. La mia vicinanza ai familiari delle vittime e l’augurio ai feriti di una pronta guarigione”. Tantissimi i messaggi arrivati da tutti gli esponenti politici e non solo in Italia. Tra questi anche il presidente del Parlamento Ue David Sassoli che ha chiesto “sia fatta subito chiarezza sulle cause di questa assurda tragedia“.

I precedenti in Italia – L’incidente della funivia di Stresa ha una lunga serie di precedenti che purtroppo hanno avuto un bilancio tragico in vite umane. In Italia, in particolare, si ricordano le due tragedie del Cermis, quella del marzo 1976 quando per un incidente tecnico la cabina della funivia precipitò causando 42 morti e l’altra del febbraio 1998, quando un aereo militare statunitense tranciò i cavi dell’impianto uccidendo 20 persone. Il 13 luglio 1972 la cabina di una teleferica precipita a Betten-Bettmeralp, nelle Alpi svizzere provocando 13 morti. Il 9 marzo 1976: nei pressi di Cavalese (Trentino) precipita una cabina della funivia del Cermis: i morti sono 42. Il 13 febbraio 1983: a Champoluc (Valle d’Aosta), precipitano tre cabine dell’ovovia che porta al Crest: 11 morti. Il 3 febbraio 1998: un aereo dei marines Usa di Aviano trancia un cavo della funivia del Cermis, in Italia, facendo precipitare nel vuoto una cabina: 20 morti. Non tutti gli incidenti sono stati mortali. Il 22 marzo 2008 a Pragelato al Sestriere nelle valli piemontesi ci furono 14 feriti, l’8 settembre 2016 si blocca in quota per un guasto la funivia Panoramic Mont-Blanc, che collega l’Aiguille du Midi alla Punta Helbronner, versante italiano del massiccio del Monte Bianco. Tutte salvate le oltre cento persone coinvolte. Il 24 dicembre 2016: il maltempo fa accavallare le funi della telecabina Plan Maison-Cime bianche laghi a Cervinia. In una operazione durata oltre sette ore sono stati salvati tutti i 153 sciatori bloccati.

Foto del Soccorso alpino italiano

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