Forte rimbalzo del mercato dell’auto europeo ad aprile, ma ancora sotto i livelli pre-Covid. Nell’area che comprende Ue, Regno Unito e Svizzera, segnalano i dati Acea, le immatricolazioni si attestano a quota 1.039.810, in crescita del 255,9% rispetto alle 292.153 di aprile 2020. Il risultato si confronta però con le 1.039.810 vetture vendute nell’area ad aprile 2019, prima dello scoppio della pandemia: il dato 2021 è inferiore del 22,7%. Nei primi quattro mesi dell’anno sono state vendute 4.120.443 auto, il 23,1% in più dell’analogo periodo dell’anno scorso ma in calo del 25% sul 2019. Le vendite del gruppo Stellantis sempre nell’area europea “allargata” si assestano ad aprile a 226.000 unità, in crescita del 358,2% su base annua.

L’Italia, secondo il Centro Studi Promotor, “è il paese che, nel primo quadrimestre 2021, accusa il calo più contenuto. La contrazione rispetto allo stesso periodo del 2019 è del 16,9% contro il 21,5% della Francia, il 25,6% della Germania, il 34,2% del Regno Unito e il 39,3% della Spagna. Il minor calo dell’Italia è dovuto al fatto che il nostro paese ha stanziato generosi incentivi per l’acquisto di vetture con emissioni di Co2 tra 0 e 60 gr/km, ma anche, per il primo semestre 2021, incentivi per le vetture con alimentazioni tradizionali con emissioni di Co2 comprese tra 61 e 135 gr/km, cioè per le vetture più richieste dal pubblico”. Le vendite di queste ultime auto non sono state sufficienti per riportare il mercato al livello del 2019, ma hanno comunque consentito di contenere le perdite. “Purtroppo”, si legge nella nota, “lo stanziamento per incentivi alle vetture con emissioni di Co2 tra 61 e 135 gr/km si è esaurito l’8 aprile e questa situazione ha fatto temere un crollo delle vendite di auto in Italia nei prossimi mesi”.

“Da alcune fonti si apprende però che il decreto Ristori di imminente approvazione dovrebbe prevedere un congruo rifinanziamento proprio per gli incentivi per l’acquisto di auto con emissioni di Co2 da 61 a 135 gr/km. E ciò sia per la parte restante del primo semestre che per la seconda parte dell’anno. Se così fosse, il mercato italiano dell’auto nel 2021 potrebbe chiudere con un consuntivo non molto al di sotto del livello di immatricolazioni registrate nel 2019. E ciò mentre per il mercato del Regno Unito il buon andamento della campagna vaccinale ha fatto rivedere al rialzo le previsioni per il 2021, ma non tanto da evitare una chiusura dell’anno con immatricolazioni ancora al di sotto del 20% rispetto al livello medio del decennio 2010-2019, mentre per la Germania il presidente dell’associazione dei costruttori di autoveicoli ha affermato che la ripresa del mercato automobilistico è ancora lontana”.

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