Dal Duomo di Milano a Monte Stella, il rilievo artificiale conosciuto come “la Montagnetta” – circa 185 metri sopra al livello del mare – fra Lampugnano e QT8. È questo il percorso del primo sentiero urbano a essere stato inserito nel catasto ufficiale del CAI, il Club alpino italiano. Il suo numero è il 101. In totale 9 chilometri, accessibile anche a chi non è allenato a fare lunghe camminate. È tutto in pianura, fatta eccezione per l’ultimo tratto con circa 60 metri di dislivello. L’altezza del rilievo non supera infatti i 45 metri rispetto al piano sottostante, nonostante il progetto iniziale, nel 1946, ne prevedesse il doppio. Il tempo necessario per fare da Duomo a Monte Stella varia, come si immagina, in base alla velocità e alle soste. La media è di circa due ore e mezza. Un tragitto che ricorda le vie montanare, però in città.

“Il percorso nasce da una via tracciata sul Monte Stella. Un gruppo di nostri soci andava in zona a fare nordic walk (un tipo di camminata in cui le braccia spingono in modo opposto ed alternato rispetto ai piedi con l’aiuto di appositi bastoni, ndr)”, spiega Marco Righini, vicepresidente della commissione scientifica Giuseppe Nangeroni del Cai di Milano. Etnografo, ha partecipato all’ideazione del sentiero insieme al direttivo del club. “D’accordo con il Municipio 8 e con il Comune di Milano si è deciso di rendere il tragitto una via ufficiale del Club alpino italiano. Da lì è nata l’idea di creare un collegamento tra il Duomo, cuore storico della città, e la cima stessa del Monte Stella, la collina artificiale sacra nella memoria dei milanesi, essendo realizzata con le macerie degli edifici distrutti dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale”.

L’idea parte nel 2019 ma la sua realizzazione è stata rallentata dalla pandemia. Trattandosi di un percorso che attraversa il centro storico, non può avere le stesse caratteristiche di un sentiero di montagna. In comune con quest’ultimo ha però l’approccio: l’osservazione del territorio circostante da parte di chi lo percorre, prima di tutto. “E poi vogliamo ricordare il legame fra Milano e le montagne: c’è, anche se le vette non sempre si vedono a causa della nebbia o della foschia. Basti pensare alle acque della nostra area. Vengono dalle montagne e sono catturate nelle falde freatiche sottostanti che poi emergono con le risorgive e sono responsabili della ricchezza idrica della nostra pianura”.

Ma la montagna si riconosce anche nei materiali che compongono case ed edifici, sia di costruzione sia di rivestimento. Da qui si spiega anche il nome prescelto per la via, cioè “Milano in cima”. Nonostante il carattere metaforico del progetto, il percorso (clicca sull’immagine per ingradirla) sarà comunque dotato di segnavia, i segni rettangolari tipici dei sentieri di montagna. In alta quota sono di vernice, in questo caso saranno fascette adesive poste su pali dell’illuminazione stradale (definiti in accordo con A2a che li gestisce) lungo il tragitto, spiega Righini. “Siamo in attesa delle ultime autorizzazioni. Il prossimo settembre si spera di poter inaugurare l’intero percorso. E saremo pronti anche ad organizzare visite guidate, insieme ad altre associazioni e alle guide turistiche”.

Intorno a Monte Stella sono già stati posti e andranno risistemati perché oggetto di atti vandalici. Devono invece essere ancora distribuiti nella parte relativa al centro storico, da Duomo a Castello. Nel dettaglio, il tragitto una volta ultimato seguirà queste tappe: partenza da Piazza Duomo, davanti al sagrato, poi via Mercanti, piazza Cordusio, via Dante, largo Cairoli, via Luca Beltrami, piazza Castello, Castello Sforzesco, piazza del Cannone, viale Malta (entrambi in Parco Sempione), piazza Sempione (Arco della Pace), via Sangiorgio, giardino Valentino Bompiani, via Vincenzo Monti, piazza Sei Febbraio, viale Cassiodoro. Proseguirà poi per via Senofonte, Parco City Life, piazzale Arduino, via Francesco Albani, piazza Stuparich, via Salmoiraghi (QT8), giardino di via Collecchio, via Isernia angolo via Cimabue. Infine arriverà al Monte Stella, dove si trova l’ingresso al tracciato.

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