Il Senato brasiliano ha approvato un disegno di legge che consente la sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini contro il Covid-19. La proposta ha provocato molte discussioni e spaccato l’opinione dei parlamentari durante la sessione. Il disegno di legge ha ottenuto 55 voti a favore e 19 contrari. Il testo ora passa al vaglio della Camera dei deputati.

In pratica, i titolari di brevetti sono tenuti a fornire alle autorità pubbliche, se lo richiedono, tutte le informazioni necessarie per la produzione di vaccini e farmaci per combattere il coronavirus. Il relatore della proposta, senatore Nelsinho Trad, ha spiegato che il governo federale avrà 30 giorni per mettere in pratica il disegno di legge, redigendo un elenco di brevetti e domande di brevetto soggetti a licenza obbligatoria.

La proposta di legge consente anche la violazione di brevetti per test diagnostici e farmaci di provata efficacia nei confronti della malattia, mentre è in vigore lo stato di emergenza sanitaria. Il relatore ha sottolineato anche che altri Paesi, come Canada e Israele, hanno adottato la stessa misura.

Non così l’Europa, dove nei giorni scorsi il Parlamento Ue non ha approvato delle proposte di sospensione temporanea dei brevetti sui vaccini contro il Covid che secondo le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle, componenti delle commissioni Politiche europee e Affari Sociali e Sanità della Camera sarebbe possibile perché “prevista in casi di emergenza per la sanità pubblica dagli accordi TRIPs“.

Secondo l’infettivologo Julio Croda, ricercatore della Fondazione Oswaldo Cruz (Fiocruz) l’alto numero di contagi e di vittime di Covid-19 in Brasile non diminuirà “almeno fino ad agosto”. Secondo Croda, gli effetti della campagna vaccinale cominceranno a vedersi solo nel primo trimestre del 2022. “Per raggiungere l’immunità di gregge bisogna arrivare ad avere almeno il 70 o l’80 per cento della popolazione vaccinata. E siamo ancora molto lontani da queste percentuali. Di questo passo, non vedremo miglioramenti significativi prima del 2022, mentre quest’anno sarà un anno molto sofferto”, ha detto l’infettivologo. La campagna vaccinale brasiliana procede a rilento, con il 14% della popolazione che ha ricevuto la prima dose e il 7% anche la seconda. Le vittime sono intanto salite a 403.781 dall’inizio della pandemia, il secondo numero più alto al mondo dietro gli Stati Uniti.

Secondo Sara Albiani, responsabile salute globale di Oxfam Italia, l’Italia, come presidente del G20, “può giocare un ruolo chiave” per promuovere in seno all’Unione europea, all’Organizzazione Mondiale della Sanità e all’Organizzazione Mondiale del Commercio “la sospensione delle regole che tutelano la proprietà intellettuale delle Big Pharma sui vaccini e la condivisione della tecnologia necessaria a produrli in tutto il mondo”.

Oxfam cita in particolare il caso dell’India. “L’India – secondo Amitabh Behar, direttore dell’organizzazione per il Paese asiatico – è la farmacia del mondo, eppure sta rimanendo senza ossigeno e vaccini. Abbiamo bisogno di aiuti immediati, risorse finanziarie, umane ed assistenza. Ma questo non basta. L’India deve avere la possibilità di usare tutto il suo potenziale per la produzione di vaccini. Per poterlo fare però le nostre imprese non devono essere vincolate dai brevetti, dalle licenze o dagli accordi firmati con i colossi farmaceutici”.

Oxfam ricorda come la catastrofe umanitaria accade mentre a inizio marzo ben 10 milioni di dosi del vaccino di AstraZeneca, prodotte dal Serum Institute in India erano già state prenotate dal Regno Unito: ad oggi nei paesi ricchi in media una persona su 4 è stata vaccinata, mentre nei paesi poveri appena 1 su 500″.

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