Su Alitalia “continuo a credere che possiamo trovare una soluzione, spetta all’Italia presentare una proposta rivista su che ci consenta di soddisfare i nostri diversi criteri”. E’ la piccola apertura che la commissaria Ue Margarethe Vestager concede a Roma sulla vicenda Alitalia. I ritardi, dice, sono comunque imputabili a Roma. “Il mio team sta aspettando da tempo una proposta per poter riprendere le trattative”, aggiunge la commissaria precisando che “prima di questa pausa si stavano facendo buoni progressi”. Il problema è che le condizioni poste da Bruxelles per autorizzare il piano di rilancio della compagnia (finanziato con soldi italiani) vengono giudicate troppo punitive. Vestager pretende infatti la cessione delle divisioni manutenzione e servizi di terra, una flotta ridotta a 45 aerei con oltre 6mila esuberi, la cessione di metà degli slot su Linate, la proibizione di usare il marchio e il logo Alitalia per due anni. Secondo molti esperti, a queste condizioni, la compagnia nasce già morta.

“Sul lancio di Ita (il nome della nuova Alitalia, ndr) condivido il senso di urgenza espresso dalle autorità italiane e dai rappresentanti di Ita per essere pronti alla stagione estiva“, ha proseguito la commissaria UE che insiste “l’importante è che Ita sia un’azienda economicamente diversa e nuova rispetto ad Alitalia”. Se non fosse dimostrata la discontinuità economica tra le due società, Ita “sarebbe responsabile dell’aiuto che Alitalia potrebbe aver ricevuto” in modo illegale “e non è un bel modo per iniziare per nessuno”, ha sottolineato Vestager. In sostanza la minaccia di prossime sanzioni a danno dell’Italia se non si rispetteranno le condizioni poste da Bruxelles. “È importante che qualunque lavoro di preparazione sia fatto non abbia conseguenze non intenzionali o irreversibili” dice poi Vestager rispondendo a una domanda sull’eventualità che l’Italia proceda con un piano B su Alitalia. “Incoraggio tutti a lavorare insieme, continuo a credere che riusciremo a trovare una soluzione che funzioni”.

Vestager non smentisce che Air France e Lufthansa, per cui sono stati autorizzati aiuti dai rispettivi governi per miliardi di euro, abbiano goduto di un diverso trattamento che però si giustifica con il fatto che “erano società redditizie” anche prima del Covid “e per questo motivo hanno potuto ottenere una ricapitalizzazione a condizioni diverse. Se un’azienda era in difficoltà già prima della pandemia, allora è un’altra questione. E questa è la situazione in cui ci troviamo con Alitalia. La parità di trattamento non è solo una questione di principio, ma un affare di cuore”, ma vale quando ci si trova nella stessa situazione”. Nel frattempo Ryanair ha presentato ricorso alla Corte Ue contro il via libera Ue al finanziamento diretto di circa 200 milioni di euro da parte del governo italiano ad Alitalia per compensarla dei danni legati al Covid. Su questo Vestager precisa “la metodologia usata per approvare le compensazioni per i danni legati al Covid è assolutamente la stessa per tutte le compagnie aeree, e facciamo del nostro meglio per assicurarci di potere difendere con forza i nostri casi in tribunale“.

Ma sulla compagnia italiana pende un’altra spada di Damocle. Una possibile multa per i prestiti ricevuti dallo Stato tra il 2017 e il 2019. “Siamo molto vicini, quasi pronti a prendere la decisione sui precedenti aiuti ricevuti da Alitalia”, ha affermato Margrethe Vestager. Infine sulla decisione del governo italiano di provvedere al pagamento degli stipendi dei dipendenti con uno stanziamento di 50 milioni di euro la commissaria afferma: “ho visto la stampa, non abbiamo avuto alcuna interazione diretta” con l’Italia “e quindi non posso fare commenti sulla questione”.

Oggi si è saputo che gli stipendi di aprile dei dipendenti di Alitalia verranno corrisposti “in due tranches” del 50%, lunedì 3 e martedì 4 maggio. Lo hanno reso noto i sindacati dopo l’incontro di questa mattina con i commissari straordinari. Le buste paga erano state divise in due anche per le retribuzioni di marzo. Non viene per ora pagata la Cig, che l’azienda non è in grado di anticipare e che dunque arriverà con i tempi dell’Inps che pure sta cercando di velocizzare le pratiche. Lo scorso mese molti dipendenti della compagnia hanno così ricevuto accrediti di poche decine di euro.

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