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Napoli, caos all’hub vaccinale: procura indaga su centinaia di “finti fragili” e sui documenti del Caf

Durante i controlli sono emerse circa 600 posizioni anomale con le certificazioni del Caf, che vengono emesse dietro compensa di 10 euro
Napoli, caos all’hub vaccinale: procura indaga su centinaia di “finti fragili” e sui documenti del Caf
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Caos all’hub dei vaccini generato da certificazioni fasulle di “finti fragili” prodotte dal Caf, probabilmente sulla base di informazioni non verificate fornite dai diretti interessati. Il Mattino di Napoli dà notizia dell’apertura di un’inchiesta da parte della procura per chiarire quanto accaduto nei giorni scorsi al Covid vaccine center della Mostra d’Oltremare. Durante i controlli sono emerse circa 600 posizioni anomale con le certificazioni del Caf, che vengono emesse dietro compensa di 10 euro.

Come spiega al quotidiano Pina Tommasielli, medico di famiglia e componente dell’Unità di crisi, per i cosiddetti “fragili” fa fede una tabella ministeriale “e l’attestazione è compito precipuo dei colleghi vaccinatori o meno che siano”. I disabili, invece, “rispondono a una catalogazione di tipo amministrativo o previdenziale testimoniata dal godere delle facilitazioni della legge 104, da un eventuale accompagnamento e un attestato di invalidità”. Questa compilazione, precisa il medico, spetta “ai diretti interessati”, e chi non può provvedere da solo si rivolge al Caf, che compila i documenti per 10 euro.

I controlli, che mano a mano che emergevano sempre più irregolarità, hanno rallentato il processo di somministrazione e generato il caos delle proteste tra chi aveva prenotazioni regolari e chi invece pretendeva l’inoculazione senza mostrare documenti che ne garantissero l’autorizzazione. Una situazione che ha generato file lunghissime da smaltire. A insospettire i medici preposti alla verifica della storia clinica di ogni paziente e gli addetti della Protezione Civile è stato il rifiuto di molti a firmare la propria autocertificazione. Un atto che, se si dichiara il falso, comporta rilievi penali.

L’Asl ha acquisito i documenti fasulli da trasmettere all’autorità giudiziaria, per capire se i documenti siano stati effettivamente falsificati o se ai Caf siano state fornite informazioni false, poi trascritte senza verifiche. Alcuni dei diretti interessati, scrive il Mattino, hanno spiegato che la documentazione mancante non era stata fornita dagli stessi Caf. Intanto la magistratura indaga.

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