Sono da tre giorni in fuga dalle violenze dei terroristi islamisti e adesso si sono rinchiusi in un hotel di Palma, capoluogo dell’omonimo distretto di Cabo Delgado, in Mozambico, sotto assedio dei miliziani. Sono circa 180 le persone, tra cui alcuni stranieri dipendenti della Total, che stanno resistendo agli attacchi dei jihadisti in attesa dell’intervento dell’esercito. Lo riferisce il sito dell’emittente tedesca Deutsche Welle citando fonti del governo, altri media e l’ong Human Rights Watch.

La provincia di Capo Delgado è ormai da oltre tre anni sotto attacco dei jihadisti al-Shabaab locali, solo omonimi di quelli somali ma notoriamente più sanguinari, tanto da aver ucciso in passato anche bambini. I terroristi avevano lanciato un attacco mercoledì pomeriggio sparando in maniera indiscriminata, costringendo la gente del posto a fuggire nelle foreste circostanti e, secondo testimoni, uccidendo un imprecisato numero di persone. L’assalto era scattato dopo che il gigante energetico francese Total ha annunciato una graduale ripresa dei lavori di un progetto di gas naturale liquefatto (Gnl). Total è il principale investitore nella regione ma nell’area operano anche altre società come ExxonMobil.

A cercare rifugio nell’hotel “Amarula” sono stati lavoratori del sito di Gnl che ora i militari stanno cercando di portare in salvo utilizzando dei velivoli. In un video postato su social media si sente, oltre a un elicottero, un uomo dire che l’hotel ha finito il cibo e ha solo acqua a disposizione. Per l’azione dei jihadisti e nel corso delle controffensive delle forze di sicurezza mozambicane, nel conflitto a Cabo Delgado dall’ottobre 2017 al febbraio scorso sono morte più di 2.600 persone.

E dopo l’attacco jihadista il gruppo francese dell’energia ha sospeso le operazioni nel Paese. Lo ha reso noto la stessa Total con un comunicato stampa.

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