Arriveranno prima del prossimo 13 maggio i 400 milioni di euro necessari per l’aumento di capitale che dovrebbero sbloccare l’ennesimo impasse nella complicata vicenda dell’ex Ilva. La data non è casuale, quel giorno è infatti fissata la discussione del Consiglio di Stato che dovrà decidere se confermare o meno lo spegnimento degli impianti ordinato dal Tar di Lecce. A versare i soldi sarà Invitalia, agenzia del ministero del Tesoro che è entrata nell’azionariato dello scorso dicembre. I soldi sarebbero dovuti arrivare lo entro lo scorso 5 febbraio ma che è in attesa di valutazioni legali per procedere all’operazione. Intanto il gruppo franco-indiano Arcelor Mittal, che gestisce lo stabilimento, ha più volte minacciato ulteriori stop alla produzione poi mai concretamente attuati. dirlo è il ministero dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che oggi, insieme al ministro del Lavoro Andrea Orlando, ha incontrato i sindacati per fare il punto sul futuro dell’acciaieria. Giorgetti “ha annunciato che i soldi arriveranno, se al Mef giungeranno le necessarie rassicurazioni nelle prossime settimane, prima della sentenza attesa per metà maggio”. L’obiettivo, ha sottolineato, “è far lavorare l’’azienda, non altro”.

“Il piano industriale ha necessità di un aggiornamento. Da parte nostra intendiamo essere un interlocutore particolare, stiamo approfondendo il dossier perché ci sono aspetti non chiarissimi”, ha poi aggiunto Giorgetti. “Seguo tutta la vicenda con estrema attenzione – ha sottolineato – e in particolare i lavoratori che non possono essere presi in giro. Voglio dire con chiarezza e trasparenza che è il momento di smettere di dire cose che in realtà non possono essere fatte altrimenti non si troverà mai una soluzione”. – “Serve una politica industriale e non una mera politica finanziaria” ha concluso Giorgetti. “In generale, su questa come su altri dossier “mi sembra – aggiunge – che ci sia da parte dell’Europa un approccio diverso. Mi riferisco anche all’automotive: mi chiedo che senso abbia investire miliardi di euro e poi acquistare i bus in Cina. Dico che bisogna cambiare strategia”.

Negative le reazioni dei sindacati al termine del nuovo vertice. “Nell’incontro di oggi con i ministri Giorgetti e Orlando abbiamo assistito di nuovo ad uno scaricabarile, questa volta tra il Mise e il Ministero dell’Economia. La risposta di Giorgetti sull’ingresso dello Stato all’interno del capitale di ArcelorMittal non solo non è certa, ma è vincolata al parere del Mef e all’eventuale modifica del contratto realizzato il 10 dicembre proprio tra Ami e Invitalia”. Lo affermano il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, e il responsabile del settore per la Uilm nazionale, Guglielmo Gambardella, al termine del tavolo al Mise sull’ex Ilva. -“Riteniamo urgente la convocazione dei tavoli di settore su automotive, aerospazio, elettrodomestico e siderurgia, con la presenza delle imprese e dei sindacati. Le politiche industriali e le politiche per il lavoro vanno discusse insieme. Le risorse del Recovey fund devono essere utilizzate per consolidare l’industria e garantire l’occupazione, i piani devono essere condivisi con il sindacato. Pertanto, se nei prossimi giorni non arriveranno le risposte e le necessarie convocazioni, torneremo a mobilitarci”. Così la segretaria generale Fiom-Cgil, Francesca Re David, al termine dell’incontro

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