Condannare a un anno e mezzo di reclusione, con le attenuanti generiche, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, un anno e due mesi per l’ex direttore settore Opere Pubbliche del Comune di Salerno Lorenzo Criscuolo, l’ex dirigente Trasformazioni Edilizie Matteo Basile, l’ex soprintendente ai Beni Archeologici Annamaria Affanni, il funzionario della Soprintendenza Giovanni Villani. Un anno e quattro mesi invece per gli imprenditori Eugenio Rainone e Rocco Chechile. Sono le richieste di condanna della Procura di Salerno nel processo d’Appello per la realizzazione del Crescent, l’edificio a mezzaluna costruito sul lungomare all’altezza di piazza Santa Teresa, l’opera più imponente della rivoluzione urbanistica ordinata da De Luca negli anni in cui fu sindaco incontrastato di Salerno.

Il procuratore aggiunto Rocco Alfano e il sostituto Guglielmo Valenti, delegati dalla Procura generale a rappresentare l’accusa anche nel secondo grado di giudizio, hanno contestualmente chiesto il sequestro e la confisca dell’edificio, ritenuto “abusivo”, e la sua acquisizione al patrimonio pubblico comunale. De Luca in particolare risponde di due presunte violazioni del codice Urbani. Prescrizione per le accuse di abuso d’ufficio, dalle quali era uscito assolto in primo grado. Nella prossima udienza è prevista la discussione degli avvocati delle parti civili Italia Nostra e No Crescent. Poi la parola passerà alle difese, prima della sentenza.

In primo grado il Tribunale aveva sentenziato l’assoluzione di tutti gli imputati al termine di un processo iniziato il 23 dicembre 2014 e durato ben 57 udienze, fino a concludersi nel settembre 2018. Il Crescent è passato alle cronache come una delle opere simbolo del potere di De Luca. Il progetto prese forma nel 2007, con le prime delibere della giunta comunale di Salerno. Delibere che affidarono la progettazione definitiva dell’emiciclo di cemento ideato dall’architetto catalano Ricardo Bofill. L’opera, articolata in sei settori con abitazioni, uffici, locali commerciali e box auto riuniti in un complesso architettonico, prevedeva un volume di circa 90mila metri cubi, un estensione su 300 metri e un’altezza di 30 metri sopra la spiaggia di Santa Teresa. Fu poi leggermente ridimensionata in corso di realizzazione.

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