Sulla giustizia servono “necessari e importanti interventi riformatori”. A dirlo è il capo dello Stato, Sergio Mattarella, presiedendo in via straordinaria il plenum del Consiglio superiore della magistratura. Il presidente della Repubblica è comparso a Palazzo dei Marescialli per il primo intervento ufficiale di Marta Cartabia, nuovo ministro della giustizia. Alla neo guardasigilli, Mattarella ha espresso gli “auguri più intensi per il suo incarico” alla ministra della Giustizia. “La guida del ministero della Giustizia -ha aggiunto il Capo dello Stato- è sempre di importanza primaria nella vita delle istituzioni del nostro Paese. Lo è particolarmente in questo periodo, sia per gli adempimenti che nell’ambito del Recovery plan riguardano il settore della giustizia, sia per le attese di necessari e importanti interventi riformatori oggetto di confronto in Parlamento“.

L’intervento del capo dello Stato è arrivato alla fine dei lavori del plenum, convocato per approvare il parere richiesto dalla Cartabia sulla proposta per la procura europea, con cui si individuano numeri e distribuzione dei procuratori distrettuali. Un proposta, che il Csm, ritiene allo stato “condivisibile“, in attesa di valutare eventuali “criticità” che potrebbero incidere sulle funzionalità della nuovo procura, che a breve sarà titolare dell’azione penale per i reati contro gli interessi finanziari dell’Unione Europea. Il plenum, che per la prima volta ha accolto la nuova Guardasigilli, ha approvato a maggioranza, con tre astensioni, il parere, redatto dalla sesta commissione. Su questo punto l’inquilino del Quirinale ha detto che “il percorso per la nascita della Procura Ue è tuttora in atto e si è dimostrato complesso, essendo indispensabile trovare soluzioni comuni in quadri normativi differenti tra i vari Paesi. Tuttavia sono stati raggiunti risultati importanti, possibili per la disponibilità dei singoli Paesi ad ascoltarsi reciprocamente, accantonando l’idea che la propria fosse l’unica accettabile. La costruzione dello spazio comune europeo nella tutela dei diritti impone il raggiungimento di soluzioni condivise”.

La guardasigilli, invece, ha spiegato che “c’è grande attesa da parte delle competenti istituzioni europee, come ha più volte ribadito Laura Kovesi, Procuratore Capo Europeo, in alcune interlocuzioni della scorsa settimana, sottolineando che il progetto relativo all’EU Public Prosecutor’s Office (EPPO) non può decollare senza l’Italia. Del resto, l’Italia è parte significativa in questo progetto. E’ necessario completare questo percorso con la massima tempestività, recuperando il ritardo accumulato nelle precedenti fasi di adeguamento dell’ordinamento interno alle rilevanti normative europee”. La nascita della procura europea è fondamentale in vista dell’arrivo dei fondi del Recovery. “I reati di matrice economica e finanziaria che rientrano nelle competenze della procura europea stanno diventando, e potenzialmente diverranno ancor più, oggetto di crescente vigilanza anche nella prospettiva della corretta gestione del Recovery Fund. Occorre impedire che le distorsioni illecite nell’impiego dei fondi europei riducano il potenziale straordinario di crescita proprio di questa misura. Non possiamo permetterci di vanificare, anche solo in parte, una occasione preziosa di ripresa, ricostruzione e rilancio del nostro paese qual è il progetto di finanziamento Next Generation EU“.

“Al di là di proiezioni future ed eventuali, già ora vedo compiti gravosi che attendono la nascente Procura europea. Penso al Recovery Plan e all’imponente flusso di risorse che verranno dall’Unione, flusso che risveglierà appetiti criminali e su cui scrupolosa dovrà essere la vigilanza. Per l’Eppo sarà il vero battesimo del fuoco, il banco di prova della sua capacità di assicurare il controllo di legalità nell’interesse dei cittadini”, ha detto il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini, nel suo intervento. Ermini è pure intervenuto sulla modifica della legge elettorale che regola l’elezione a Palazzo dei Marescialli. Si avverte, ha detto, “impellente l’urgenza, nel rispetto delle prerogative costituzionali dell’autogoverno della magistratura, di una riforma del Consiglio superiore. Abbiamo già avviato, al nostro interno, la discussione in vista del parere sul disegno di legge attualmente all’esame delle Camere”. Il vicepresidente si è rivolto direttamente alla guardasigilli “per invitarLa a ritornare in plenum per un confronto sulle proposte di riforma, per poterLe esprimere il punto di vista consiliare e fornire il nostro apporto affinché all’ordine giudiziario siano restituiti prestigio e credibilità”. A questo appello la guardasigilli ha risposto: “Grazie per l’invito a parlare delle riforme in discussione in parlmento, lo faremo senz’altro”. Al termine della seduta, svoltasi in presenza nella sede del Consiglio, rispettando le misure- antiCovid, Mattarella si è rivolto al Consiglio superiore: “Mi dispiace non poter effettuare il consueto giro per salutare personalmente ogni consigliere, ma il saluto collettivo è altrettanto intenso”.

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