Il messaggio di Draghi? A me francamente da cittadino sta benissimo questa comunicazione asciutta e non trionfalistica, che va a sottolineare i reali problemi e anche la difficoltà nel risolverli senza promettere la luna nel pozzo”. Così, a “L’aria che tira” (La7), Massimo Galli, primario del reparto Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, commenta il videomessaggio del presidente del Consiglio Mario Draghi alla conferenza “Verso una Strategia Nazionale sulla parità di genere”.

E aggiunge: “Non paragono assolutamente le parole di Draghi a quelle pronunciate in una circostanza di grande crisi grande statista che parlò di ‘lacrime e sangue’ (Winston Churchill, ndr), però sia molto chiaro che per venire fuori da questa situazione tocca lavorare molto intensamente, sapendo che ormai le chiacchiere stanno a zero, come forse qualche politico avrebbe dovuto imparare dopo aver utilizzato il più possibile ogni spunto per cercare di cavarne in qualche modo un vantaggio elettorale o di altro tipo. Qui le chiacchiere stanno veramente a zero, perché la terza ondata è già partita – conclude – Molte delle infezioni che vedremo nei prossimi giorni non le fermiamo per il semplice motivo che sono già partite. Il virus ha dimostrato di essere assolutamente in grado di adattarsi e molti di noi lo hanno detto più volte in un passato anche recente, beccandosi sberleffi e smentite. Quindi, se ora ci si rimbocca le maniche e si cerca di avere tutto il vaccino che si può avere, chiudendo con decisione dove si deve chiudere, ce la possiamo anche fare. Però purtroppo le condizioni sono chiare”.

Articolo Successivo

Basta ogni pretesto per attaccare Matteo Renzi: non se ne può più!

next