E’ molto difficile che l’antitrust Ue accolga una nuova e ulteriore richiesta di aiuti di Stato per Alitalia, per gestire il passaggio alla newco Ita. In ogni caso se dovesse accoglierla sarebbe molto più bassa della cifra circolata nei giorni scorsi, quando si è ipotizzata su alcuni media una nuova richiesta di 200 milioni di euro. Secondo quanto si apprende da fonti vicine al dossier, il prossimo governo dovrà decidere bene cosa fare della newco Ita, garantendo una vera discontinuità che al momento ancora non sembra essere chiara.

Il faro di Bruxelles è puntato su come verranno trasferiti gli asset della vecchia Alitalia. Per dimostrare una reale discontinuità economica e non incappare in una bocciatura della procedura per la creazione di Ita , il trasferimento – come ha chiarito a più riprese anche la vicepresidente Ue, Margrethe Vestager – dovrà avvenire con una logica di mercato. Tra gli altri elementi per valutare se Ita sarà davvero una nuova società, Bruxelles si aspetta anche che le dimensioni della flotta vengano tagliate in modo significativo rispetto a quelle della vecchia compagnia. Contravvenendo a queste indicazioni la compagnia potrebbe incorrere anche in una multa fino a 1 miliardo di euro.

L’eventuale via libera di Bruxelles potrebbe sbloccare somme per circa 90 milioni di euro, non oltre. Questo a fronte dei 30 milioni di euro che, al momento, brucia ogni mese la compagnia. La somma non sarebbe quindi sufficiente per traghettare Alitalia fino all’estate. Tradizionalmente è la stagione più “ricca” ma in tempi di pandemia anche questa boa di salvataggio sembra sprofondare. C’è così chi inizia a parlare di stipendi a rischio ed aerei a terra già nel giro di uno/due mesi. La cifra andrebbe comunque ad aggiungersi ai 900 milioni del prestito ponte, ai 400 milioni concessi dal governo Conte a gennaio dello scorso anno.

L’antitrust Ue sa a quanto ammontavano le perdite delle rotte di Alitalia prima del Covid e, dopo un’opportuna valutazione rotta per rotta, non è detto che dia il suo consenso per l’intera tranche di ristori richiesti a causa dei danni da Covid da 77 milioni notificata questa settimana. E’ quanto si apprende da fonti Ue. Alitalia, che al momento ha bisogno del via libera Ue ai ristori per riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti, ha ingenti perdite ogni giorno ma la situazione era già critica prima del Covid, hanno aggiunto le fonti.

Insieme ad Mps quello di Alitalia si annuncia come il dossier più spinoso già pronto sulla scrivania del prossimo presidente del Consiglio. In entrambi i casi il tempo stringe e ulteriori rinvii si scontrano con il pressing di Bruxelles

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