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Non capisco perché celebrare la Nutella su una moneta della Repubblica Italiana

Non capisco perché celebrare la Nutella su una moneta della Repubblica Italiana
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Devo confessarlo: a me la Nutella fa schifo. Lo so, forse sono l’unico italiano a cui fa schifo la Nutella e che inorridisce per la famosa scena di Bianca, con Nanni Moretti davanti ad un barattolo gigante. Lo so, e ci vuole un bel coraggio anche a dirlo. Magari mi faccio un sacco di nemici, forse i il mio post sarà inondato da commenti di troll, chissà forse riceverò lettere minatorie, oppure dovrò chiedere la scorta avendo timore per la mia incolumità per aver denigrato un simbolo dell’italianità. Bene, me ne frego, la Nutella mi fa schifo. Lo ripeto. Ma non è per esternare questo mio disgusto che scrivo, bensì per sottolineare che invece allo Stato italiano, a questo Stato italiano, la Nutella deve invece piacere molto visto che la Zecca dello Stato ha emesso una moneta celebrativa in argento da 5 euro dedicata appunto a questo prodotto, in vendita dal 26 gennaio. E questo mi disgusta ancora di più.

Oddio, sarà anche vero che la Nutella rappresenta uno dei prodotti italiani più venduti all’estero. Però, cominciamo col ricordare quale sia il suo contenuto. Esso è stato svelato dal sito tedesco Verbraucherzentrale Hamburg: la Nutella contiene il 50% di zucchero e oltre il 20% di olio di palma.

Certamente non un prodotto modello per l’alimentazione, ma piuttosto quello che definirei uno junk food, molto più adatto ai consumatori statunitensi che agli italiani e alla loro dieta mediterranea. Tralasciamo poi il discorso dell’olio di palma che nel caso della Ferrero è definito “sostenibile” (ma mi domando, prima delle coltivazioni sostenibili le foreste c’erano o no?), e concentriamoci sul fatto che non sia la Nutella un prodotto così sano. Nel 2008 in Gran Bretagna uno spot del prodotto che ne decantava ovviamente le doti nutrizionali è stato censurato perché la Nutella contiene troppi grassi e zuccheri per essere definita sana. Nel 2011 in Germania l’Alta Corte Federale di Francoforte ha invitato la Ferrero ad indicare sulle confezioni il valore nutrizionale, accanto ai componenti. Nel 2012 negli Stati Uniti un tribunale ha costretto Ferrero a pagare oltre 3 milioni di dollari per una pubblicità “ingannevole”, in cui si descrive la Nutella come un prodotto “nutriente” e “salutare”.

Ma le notizie sulla composizione della Nutella e i sui suoi valori nutrizionali non solo non hanno scoraggiato i consumatori mondiali, ma anzi la Nutella è entrata a far parte di una nuova linea di biscotti della Ferrero, i Nutella Biscuits. Lo Stato italiano è entusiasta anche di questo prodotto e il ministro Patuanelli ha destinato quindici milioni di soldi di noi tutti per un nuovo stabilimento in Basilicata.

Quindi, moneta celebrativa e contributo alla diffusione del prodotto. Ah, dimenticavo: una piccola percentuale di nocciole la Nutella la contiene pur sempre. Sulla Ferrero e le nocciole che usa rimando ad una inchiesta di Internazionale.

Chiudo: nei giorni scorsi è stata lanciata una campagna su Change.Org dal titolo molto chiaro: “Togliamo la nutella dalle monete della Repubblica Italiana”.

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