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Escursionisti dispersi da domenica sul monte Velino: ricerche in corso con decine di uomini

Gli uomini del Cnsas, vigili del fuoco e Finanza avanzano da domenica, a strappi per via del maltempo, lungo le pendici del massiccio abruzzese alla ricerca di un 60enne e di tre ventenni. Individuato un segnale telefonico, ma la zona attorno ai 1.800 metri è al momento irraggiungibile. La Gdf: "Vento e mancanza di visibilità, zona impraticabile e pericolosa. Siamo tornati indietro"
Escursionisti dispersi da domenica sul monte Velino: ricerche in corso con decine di uomini
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L’ipotesi più probabile è quella che sia stati travolti da una valanga. Ma gli uomini del Soccorso Alpino e Speleologico, insieme ai finanzieri e vigili del fuoco, non demordono. E avanzano da domenica, a strappi per via del maltempo, lungo le pendici del monte Velino, in val Majellana, alla ricerca di quattro escursionisti avezzanesi -Tonino Durante, 60 anni, Gianmauro Frabotta, 33, Gianmarco Degni, 26 e Valeria Mella, 25 – dispersi da quasi 24 ore. “L’ipotesi, e purtroppo drammatica, è quella che la valanga posso averli travolti. Noi però stiamo lavorando per trovare quattro persone vive, che al momento sono disperse”, ha detto a Il Messaggero Fabio Manzocchi, il capo stazione del Cnsas di Avezzano.

Le ricerche sul massiccio del Velino sono riprese in mattinata, dopo la sospensione per il buio. In mattinata sei uomini del Soccorso Alpino della Guarda di Finanza hanno cercato di raggiungere il luogo della segnalazione, arrivando fino a 1.810 metri di altezza a piedi, ma le condizioni meteo proibitive, vento e nebbia fitta, li hanno costretti a tornare indietro. A causa del brutto tempo si sono dovuti fermare anche gli elicotteri.

La squadra era partita dopo l’individuazione del segnale di un cellulare grazie alla strumentazione Imsi Catcher: “Siamo saliti a fatica, a piedi, fino a 1.810 metri – ha detto il luogotenente del Soccorso Alpino della Gdf, Paolo Passalacqua – seguendo le indicazioni che erano arrivate dall’elicottero sull’area da perlustrare. Ma per il forte vento e la mancanza di visibilità, la zona era impraticabile e pericolosa e siamo dovuti tornare indietro, bloccando anche la salita degli altri soccorritori che si erano incamminati”. Uomini e mezzi “sono pronti a disposizione, ma dobbiamo aspettare che il tempo migliori per operare in sicurezza”, ha aggiunto.

Già domenica un elicottero aveva controllato tutte le aree di riparo della zona, rifugi, bivacchi e stazzi, ma senza esito. Sono state segnalate anche tracce di una valanga nell’area che in valle Majelanna incrocia la valle del Bicchero, ma lo smottamento potrebbe risalire anche a qualche giorno fa. E oggi, a conferma dell’alta pericolosità della zona per l’instabilità del manto nevoso, sono state individuate altre tre valanghe nella zona delle ricerche. “Abbiamo individuato questa grande valanga, un grande scarico di neve: la situazione al momento è veramente critica, continua a nevicare e quindi oltre gli accumuli vecchi c’è anche la neve nuova – ha spiegato il responsabile del Cnsas – dobbiamo aspettare”.

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