“L’Italia ha buttato via 461 milioni di euro per i banchi a rotelle”. Sono le parole pronunciate dal leader di Italia Viva Matteo Renzi poco fa nell’aula del Senato nel corso del dibattito per il voto di fiducia al Governo Conte. Un numero ben diverso dalla realtà. Il politico fiorentino ha fatto confusione nel proprio intervento: 460 milioni sono il budget che il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri aveva a disposizione sul capitolo scuola. Per i 430mila banchi “a rotelle” o meglio con seduta innovativa, sono stati investiti 119 milioni. Mentre 206 milioni sono quelli spesi per i 2,1 milioni di banchi tradizionali, richiesti dalle scuole. Sono questi i dati ufficiali, confermati stasera a ilfattoquotidiano.it, dallo staff del commissario. Dopo le comunicazioni del premier, il senatore Renzi ha voluto mettere l’accento sulla questione dei banchi snocciolando dati ben diversi da quelli più volte precisati da Arcuri: “La scuola è il punto da cui parte il Paese. Ora o mai più perché ora vanno rimandati i ragazzi a scuola, non con i soldi buttati via dei banchi a rotelle ma con i vaccini”.

A fare uno “scivolone” sulla spesa per i banchi a rotelle, poco dopo Renzi, ci ha pensato anche il leghista Matteo Salvini, riprendendo il numero di 461 milioni citato dal capo di Italia Viva. Renzi e Salvini hanno dimenticato gli interventi del commissario per chiarire i termini della spesa per i banchi. Sui numeri era già intervenuta anche la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che sempre in Senato nei mesi scorsi aveva detto: “Ho letto diverse corbellerie in queste settimane. Un dibattito quasi surreale sui banchi. Cifre date a caso, anche rispetto ai costi. Credo che ogni singolo euro speso per la scuola non sia perduto ma costituisca, invece, un investimento per il futuro dell’Italia”. Sulla questione dei banchi a rotelle, d’altro canto, non è la prima volta che si fa confusione: in molti hanno parlato delle sedute innovative pensando che sarebbero stati destinati alle scuole primarie e secondarie di primo grado anziché alle superiori. A prendere in giro la ministra era stato per primo il leader della Lega Matteo Salvini che il 6 agosto scorso – come riportato da ilfattoquotidiano.it – diceva: “Questo è un paese che vuole tornare a vivere e a lavorare in serenità, possibilmente mandando a scuola i nostri figli ad Avezzano e in tutta Italia senza i banchi con le rotelle e plexiglas o robe strane di un ministro totalmente incapace. L’unico banco veramente utile è quello da regalare al ministro Azzolina per rimandarla a casa con il suo banco a rotelle perché di danni alla scuola ne sta facendo parecchi”.

Lucia Azzolina è pure stata sottoposta a una “prova live” andata in onda su La7 dove quest’estate aveva precisato: “Penso che su questi banchi sia stata fatta una polemica stucchevole. Permettono agli studenti di lavorare in gruppo e di avere un approccio diverso all’apprendimento”. Ma a Matteo Renzi i banchi a rotelle non sono proprio mai piaciuti. Nello scorso mese di dicembre aveva scritto una missiva a Conte: “Prendiamo atto che servono i tamponi e i vaccini, non i banchi a rotelle e le autocertificazioni”. E sempre il fiorentino a “Mattino Cinque” a settembre aveva attaccato il Governo con queste parole: “Se butti i soldi dell’Europa in banchi a rotelle e reddito di cittadinanza non ce li danno più”.

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