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Ultimo aggiornamento: 12:43 del 17 Gennaio 2021

Crisi governo, polemica Mieli-Telese su La7. “Ora non avete più la bestia nera Renzi”. “So che sei un nostalgico renziano e soffri, ma contieniti”

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Vivace botta e risposta a “Otto e mezzo” (La7) tra i giornalisti Luca Telese e Paolo Mieli sulla crisi di governo. Telese interviene durante l’analisi di Mieli sugli scenari futuri nell’ipotesi del sostegno dei “responsabili” a Giuseppe Conte, ma l’ex direttore del Corriere della Sera ribatte: “Adesso non c’è più Renzi, non avete più la bestia nera”.
“A me non interessano solo le idee di Renzi – replica Telese – ma anche il mondo che le ha create e coloro che le hanno sostenute. Un anno fa avremmo pensato che la regione a fare il massimo delle vaccinazioni anti-covid sarebbe stata la Lombardia e quella a fare il minimo la Campania. E invece è accaduto esattamente il contrario, è cambiato il paradigma. Il renzismo aveva delle idee vecchie ultraliberiste e un po’ berlusconiane che hanno governato il mondo. E oggi sarebbero a disagio a gestire il Recovery Plan”.

Mieli sbotta: “Ma in quel caso c’è un gigante che è De Luca. Io mi rifiuto di essere interrotto per questo. Cosa vuoi dire? Che la Lombardia è renziana e la Campania è contiana? Allora Renzi è brutto, sporco, cattivo. Va bene, l’abbiamo capito“.
“Intendevo dire che prima c’era solo il mercato – replica Telese – Ora tornano le istituzioni, torna il pubblico”.
“Viva la statalizzazione dei mezzi di produzione – ribatte Mieli – Che cosa si può dire con te per poter continuare a parlare?”
“Dai, un po’ di socialdemocrazia, Paolo – continua Telese – So che sei un nostalgico renziano e che stai soffrendo, ma contieniti”.
E Mieli non ci sta: “Ma che razza di modo di parlare è? Hai detto che è colpa della logica mercatista perché la Lombardia non fa i vaccini”.
Telese ribadisce: “Ho detto che il modello sanitario della Lombardia si è rivelato impreparato. La sanità deve tornare pubblica”.
“Ma che c’entra con quello di cui stavamo parlando? – chiede Mieli – Che modo di discutere…”

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