Potrebbe chiudersi già stasera il complicatissimo accordo sulla separazione tra Gran Bretagna ed Unione europea. Lo scrive il quotidiano britannico Financial Times citando fonti vicine ai negoziati. In questo momento le trattative vengono condotte direttamente dal premier Boris Johnson e dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen

I negoziati sono in corso dallo scorso marzo, si sono ora incagliati sul nodo della pesca, questione di elevato valore simbolico, ma di modestissimo impatto commerciale visto che si parla di alcune decine di milioni di euro su interscambio tra Gran Bretagna ed Ue che vale circa 400 miliardi di euro l’anno. Nello specifico il Regno Unito vuole il diritto esclusivo per i pescherecci britannici nell’area tra le 6 e le 12 miglia nautiche dalla propria costa. Inoltre, il Regno Unito ha chiesto una percentuale della quota di pesce catturato da imbarcazioni UE nella zona economica esclusiva del Regno Unito del 60% mentre l’UE ha offerto tra il 15 e il 18%. Infine per quanto riguarda il periodo transitorio durante il quale introdurre le modifiche all’attuale regolamentazione, il Regno Unito ha chiesto tre anni, mantenere l’UE chiede un periodo di 10 anni. Spinta dalle indiscrezioni di un accordo imminente, se non oggi comunque prima della pausa natalizia, la sterlina è deciso recupero sia sul dollaro che sull’euro.

Il 31 dicembre prossimo terminerà il periodo transitorio previsto dall’accordo di recesso siglato da Londra e Bruxelles lo scorso 1 febbraio. L’accordo di recesso prevede tra le altre cose che la Gran Bretagna adempia agli obblighi finanziari che ha in essere con l’Ue. In sostanza dovrà pagare un assegno tra i 40 e 60 miliardi di euro. Dal 1 gennaio il Regno Unito sarà in ogni caso un paese terzo rispetto alla Ue. Ma un’intesa sulle future relazioni garantirebbe scambi di merci senza dazi e quote e creerebbe il quadro per un partenariato in materia di sicurezza e altri settori. Significherebbe anche il divorzio viene siglato a condizioni ragionevolmente amichevoli, offrendo la prospettiva di lavorare insieme per gestire le future, inevitabili, frizioni commerciali.

Viceversa in mancanza di un accordo le relazioni commerciali tra l’Ue e il Regno Unito saranno regolate dalle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), con l’applicazione della clausola della “nazione più favorita”, per cui ogni Stato si impegna ad accordare a ogni altro lo stesso trattamento concesso a tutti i Paesi con cui non esistono specifici accordi commerciali bilaterali.

Questa mattina il segretario di Stato francese agli Affari europei, Clément Beaune ha affermato che i negoziati finiranno, con o senza accordo, entro il 31 dicembre. Le parole di Beaune contraddicono quanto detto ieri dal caponegoziatore dell’Ue, Michel Barnier: “L’Unione europea non chiuderà le porte al Regno Unito e rimane pronta a negoziare anche oltre il primo gennaio”

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