Utilizzavano le informazioni che ottenevano lavorando in Procura a Milano ed eseguivano perquisizioni e sequestri del tutto illegali. In alcuni casi sarebbero stati autori anche di furti e di una rapina. È la storia, riportata dal Corriere della Sera, che ha portato all’arresto di due carabinieri e all’iscrizione nel registro degli indagati di altri cinque militari in servizio negli uffici della sezione di Polizia giudiziaria. Secondo gli inquirenti gli illeciti sono andati avanti dal 1999 al 2005. A far emergere la storia la denuncia della ex compagna di uno degli arrestati.
La donna ha spiegato a verbale che il gruppo irrompeva nelle case dei pregiudicati sotto inchiesta e portavano via tutto quello che potevano lasciando poi una specie di verbale. Vittime della banda anche prostitute e stranieri come sottolinea il giudice per le indagini preliminari, Natalia Imarisio, che per gli indagati parla di una “doppia vita: rappresentanti delle forze dell’ordine e addirittura apprezzati investigatori da un lato; spregiudicati criminali dall’altro”. L’indagine è stata coordinata dal pm Rosaria Stagnaro e dall’aggiunto Laura Pedio.
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