Dopo un fine settimana di proteste in Francia contro la nuova controversa legge sulla sicurezza, il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha chiesto una modifica del provvedimento per evitare che la situazione precipiti in un momento già particolarmente difficile a causa del Covid. Quindi, al termine di un vertice urgente all’Eliseo, si è deciso che la maggioranza di governo proporrà “una versione completamente nuova dell’articolo 24“, il più contestato della legge, perché prevede il divieto di “diffondere video o fotografie dei poliziotti in azione” con pene fino a un anno di carcere e multe di 45mila euro per i trasgressori. “Le incomprensioni che ha suscitato l’articolo”, ha annunciato il presidente di En Marche in Parlamento Cristophe Castaner, “rendono necessario prendersi il tempo” di una maggiore riflessione. Per questo, ha detto, “la norma sarà riscritta”. “Sappiamo che sussistono ancora dei dubbi” e “dobbiamo ascoltare questi dubbi”. Questo perché, ha continuato, “quando un’incomprensione del genere continua ad intensificarsi su un tema così fondamentale, abbiamo il dovere di interrogarci collettivamente”.

L’articolo però non sarà ritirato, come chiesto da manifestanti e giornalisti, ma riformulato: il nuovo testo sarà in seguito inviato al governo. All’incontro con Macron hanno partecipato il premier Jean Castex, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin e quello della Giustizia Eric Dupond-Moretti oltre ai presidenti dei gruppi parlamentari della maggioranza. Secondo quanto fatto trapelare dall’Eliseo, Macron avrebbe sottolineato che l’articolo 24, nella forma prevista dal ministro degli Interni, “ha provocato problemi”. Questo rende necessaria “una risposta politica”. “Spetta quindi ai parlamentari individuare una soluzione”. Secondo fonti del governo, Macron è apparso “molto infastidito e innervosito” per il contesto politico che si è creato negli ultimi giorni in Francia, con la contestazione della legge in piazza e gli episodi di violenza della polizia che hanno esacerbato gli animi. Macron, sempre secondo le fonti riportate dai giornali francesi, avrebbe avuto durante la riunione “un tono glaciale e imperativo”. Il tentativo del presidente della Repubblica è quello di prendere le distanze il più possibile da una legge così impopolare. Intanto la tensione rimane altissima nonostante i tentativi di trovare una mediazione. Oltre alle marce della libertà che si sono svolte in decine di città, l’opinione pubblica è scossa da due episodi avvenuti solo una settimana fa: il violento sgombero dei migranti avvenuto in centro a Parigi e il pestaggio di Michel Zecler, produttore musicale di colore brutalmente aggredito per 15 minuti dalla polizia. I quattro agenti coinvolti nel caso, intanto, sono stati incriminati e due di loro sono finiti in manette. La legge che ora dovrà essere parzialmente riscritta è stata già votata in prima lettura all’Assemblée Nationale martedì scorso.

Il pestaggio di Zecler – L’ultimo episodio di violenza della polizia a scuotere la Francia è stato appunto il pestaggio di Michel Zecler. Il video del pestaggio, registrato dalle telecamere di sorveglianza del suo studio musicale, è diventato virale: nelle immagini si vede indistintamente l’uomo che viene picchiato da tre agenti di polizia per diversi minuti mentre si sentono diversi insulti razzisti. Tre poliziotti sono accusati di “violenza intenzionale da parte di una persona depositaria dell’autorità pubblica (pdap)” e “falso in scrittura pubblica”, in conformità con le richieste della Procura di Parigi fatte ieri dal pubblico ministero Rémy Heitz. Il quarto agente, sospettato di aver lanciato una granata lacrimogena nel seminterrato dell’edificio in cui è avvenuta l’aggressione, è stato accusato di “violenza intenzionale. Gli avvocati dei poliziotti hanno al momento rifiutato di commentare la decisione presa oggi del magistrato. Prima che fossero diffuse le immagini del pestaggio, gli agenti avevano motivato il loro intervento parlando di tentativi di ribellione e insubordinazione di Zecler alla richieste. Una ricostruzione che si è poi rivelata completamente falsa.

Le Marce della Libertà – Nel fine settimana migliaia di cittadini hanno protestato contro l’articolo 24 della nuova controversa legge sulla sicurezza globale e contro la violenza della polizia, che vieterebbe di diffondere le immagini di poliziotti in servizio. Secondo il ministro dell’Interno sono stati in totale 133mila i manifestanti, di cui 46mila nella sola Parigi. Secondo gli organizzatori 500mila persone hanno protestato in tutta la Francia. “Se oggi c’è una cosa da fare per salvare l’onore – ha detto l’ex presidente Hollande – non è mantenere questo testo, ma ritirarlo”. Per gli organizzatori della Marcia delle libertà, la legge “viola la libertà di stampa, la libertà di informare e di essere informati, la libertà d’espressione, insomma le libertà pubbliche fondamentali della nostra Repubblica”.

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