Negozi aperti fino alle 21, ma bar e ristoranti chiusi almeno fino al 20 gennaio. Saranno invece aperte le località sciistiche, ma non gli impianti di risalita. È la Francia che tenta di uscire dalla seconda ondata di coronavirus che le è costata numeri di contagi tra i più alti d’Europa. Il primo ministro francese, Jean Castex, aprendo la conferenza stampa in cui fornisce i dettagli della fase di alleggerimento delle misure a partire da sabato prossimo, ha spiegato, rivolgendosi alla Nazione, che “i primi risultati ci sono, grazie ai vostri sforzi. La pressione epidemica rimane forte ma si sta riducendo, più in Francia che in altri Paesi europei”.

Il premier ha infatti sottolineato che il numero di riproduzione R0 è ormai 0,65 in Francia, “uno dei livelli più bassi in Europa. Oggi abbiamo i primi risultati, la pressione dell’epidemia si riduce”. Ma ha poi aggiunto che “non possiamo abbassare la guardia, è prematuro parlare di deconfinamento“.

Intanto, però, il governo ha deciso di concedere i primi alleggerimenti delle restrizioni: “I negozianti potranno estendere l’orario di apertura fino alle ore 21″ e le deroghe per l’apertura di domenica saranno “facilitate”, anche se “il telelavoro resta la norma e deve essere il più diffuso possibile”. Aperte, in vista delle ferie natalizie, anche le stazioni sciistiche, ma solo per “godere dell’aria pura e delle nostre belle montagne”, perché, come anticipato dal presidente Emmanuel Macron, gli impianti di risalita resteranno chiusi per evitare il rischio di contagi, ma anche per “la situazione degli ospedali in loco”.

Chi invece dovrà continuare a stringere i denti sono i gestori di bar e ristoranti che “resteranno chiusi” almeno “fino al 20 gennaio”: “Si tratta di una decisione – ha spiegato Castex – estremamente difficile, ma è necessaria” per contribuire a fermare il coronavirus. Al tempo stesso, il premier ha detto di voler fare del 2021 “l’anno della gastronomia francese” per contribuire al rilancio dei ristoranti in crisi.

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