“Gli assembramenti ci porteranno in fascia arancione“. Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia che oggi nel corso della conferenza stampa ha criticato aspramente quanto avvenuto nello scorso week end “con piazze piene di gente, con persone anche senza mascherina”. “Siamo sommersi da segnalazioni di veneti su quanto avvenuto nel week end: non è possibile che ci sia qualcuno che pensa che questo non è un problema della comunità ma è un problema del singolo. Se passa questo principio finiamo nei guai”, ha ammonito. E ancora: “Ho l’obbligo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica il grido d’allarme dei medici: abbiamo avuto 2500 morti è come se un intero paese del Veneto se ne fosse andato”, ha stigmatizzato. “Il mio appello è ai giovani a fare squadra e a essere con noi nella battaglia contro il coronavirus”, perché ha tenuto a sottolineare: “In un paese democratico, come il nostro, non può essere una colpa dire che il virus esiste”. Secondo Zaia infine “il fatto di un passaggio della regione da una fascia all’altra è un fatto quasi matematico -ha spiegato- ma il vero tema oggi è la cura dei cittadini: abbiamo 520 pazienti ricoverati in terapia intensiva: 319 affetti da varie patologie e 203 Covid, noi vogliamo continuare a curare tutti i pazienti”

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