‘Venerdì 16 ottobre, turno 20-8 di Icaro-02 non operativo per maltempo’. Non è stata la prima, e non sarà l’ultima volta, in cui l’eliambulanza è stata costretta a terra. Il servizio di volo notturno dell’elisoccorso del 118 nelle Marche è stato attivato il 16 settembre scorso, ma in un mese si è alzato in aria una sola volta per trasportare un paziente, seppure in urgenza, da un ospedale all’altro impiegando un’ora e 55 minuti complessivi, quando un’ambulanza normale ci avrebbe messo un’ora. Nei giorni successivi al 16 ottobre non è andata meglio. Prima il trasporto di un bambino che aveva ingerito involontariamente del liquido antigelo a Roma, partito in modalità ‘diurna’ nel pomeriggio, ma costretto a rientrare subito dopo l’atterraggio in uno degli aeroporti romani a causa di probabili condizioni meteo avverse. Se lo ricorderanno il medico e l’infermiera professionale, lasciati a Roma e tornati nell’anconetano 4 ore dopo la fine del turno, verso l’una di notte. Il veicolo di una società convenzionata, infatti, è partito da Ancona per recuperare i due sanitari nella capitale e riportarli a casa. Costi su costi. Domenica scorsa, inoltre, un volo di trasferimento dall’ospedale di Ancona a quello di Pisa di un paziente rimasto ustionato in un incidente domestico, organizzato per ore, è stato cancellato in serata pochi minuti prima del decollo: troppi rischi per le condizioni mutevoli, il pilota non ne ha voluto sapere di decollare.

La Regione Marche ha fatto carte false per inaugurare la dotazione notturna dell’elicottero di emergenza, di fronte a numerosi pareri contrari, e adesso si ritrova a pagare le spese giornaliere di un servizio inutile, almeno in questa fase e con determinate modalità. Nonostante una superficie molto limitata, la regione da anni gestisce ben due eliambulanze attive sul territorio, una delle quali adesso è abilitata anche dalle 20 alle 8 del mattino successivo. La seconda, per cui è stata creata una base ad hoc nel fabrianese, era nata con l’idea di essere utilizzata in convenzione con la Regione Umbria, ma di quell’accordo non se n’è praticamente mai fatto nulla. L’elisoccorso nelle Marche, di competenza dell’azienda ‘Ospedali Riuniti’ di Ancona-Torrette, è gestito dalla multinazionale britannica Babcock a cui nel novembre 2019, dopo una gara d’appalto, è stato concesso l’affidamento del servizio per 7 anni (con opzione di altri 2). Una partita da oltre 52 milioni di euro. Due gli elicotteri operativi, uno nella base di Fabriano appunto e l’altro ad Ancona (anche se la pista dell’ospedale di Torrette è al momento fuori uso per lavori di ristrutturazione) che costano rispettivamente 241mila e 165mila euro al mese.

La differenza, 76mila euro, è proprio legata al volo notturno e al costo del personale tecnico a cui va aggiunto quello sanitario. Volo di notte che è partito senza che i piloti disponessero del visore notturno, fondamentale per consentire l’atterraggio su campi sportivi, piazzole artificiali, parcheggi e via discorrendo. L’apparecchiatura sarà messa in uso dal 2021, dopo il periodo di minimo apprendimento. L’altro problema collegato è la carenza di elisuperfici: al momento nelle Marche ce ne sono agibili soltanto 7 dopo che l’Enac non ne ha autorizzate alcune. Regione e azienda ospedaliera hanno garantito che entro il 2021 ne saranno attivate complessivamente 55.

L’ex governatore, Luca Ceriscioli, ha raggiunto l’obiettivo facendo partire la modalità ‘volo di notte’ di una delle due eliambulanze. Peccato per lui che l’inaugurazione ufficiale sia stata celebrata il 9 ottobre scorso alla presenza del suo successore, Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia). Prima del 21 settembre il volo notturno sembrava il male assoluto per la destra marchigiana: Guido Castelli, nominato assessore da Acquaroli, in piena campagna elettorale parlava di “propaganda da parte di Ceriscioli sull’attivazione del volo notturno, soltanto una trovata elettorale, le risorse potevano essere spese in maniera diversa sul territorio”. Ci si aspettava, dunque, un dietro-front da parte della nuova giunta: “Le cose buone fatte dalla vecchia giunta non vanno cancellate, il servizio dell’eliambulanza di notte è un’ottima cosa e noi ci puntiamo”, ha detto pubblicamente il governatore Acquaroli nel giorno del taglio del nastro.

Insomma, il voto si è portato via polemiche e mal di pancia. Intanto dalle casse della Regione, mentre è in corso una nuova ondata di contagi da coronavirus, ogni mese escono oltre 100mila euro di spese di attivazione dell’eliambulanza ‘Icaro-02’. I conti sono presto fatti. Per far alzare in volo un elicottero servono due piloti, un tecnico e il servizio antincendio nella base, e poi un medico-rianimatore ed un infermiere (al personale infermieristico di elisoccorso dal 2014 è stata tolta anche l’indennità di rischio). Per ogni turno, dalle 20 alle 8 del giorno successivo il costo supera i 3.500 euro. Il carburante è compreso nel contratto di servizio, con un bonus di 300 ore di volo complessive, effettuate dai due elicotteri di Marche Soccorso, oltre quella soglia l’azienda ospedaliera, ergo la Regione, inizia a pagare.

Ogni sera un equipaggio di almeno 6 persone si reca a san Cassiano, frazione di Fabriano, la città cartiera in mezzo ai monti dell’Appennino marchigiano, per attendere l’attivazione al volo. Provvedimento avvenuto soltanto la sera del 4 ottobre scorso per un paziente colpito da emorragia cerebrale e ricoverato all’ospedale ‘Profili’ di Fabriano. La persona andava centralizzata al regionale di Ancona, ma invece di trasportarlo in ambulanza si è deciso di utilizzare il nuovo servizio di elisoccorso anche se si trattava di un semplice trasferimento. Il paziente era stabilizzato, inoltre di notte il traffico è di gran lunga inferiore rispetto alle ore diurne e per coprire la distanza tra i due ospedali, circa 70km, ci si impiega un’oretta. C’era fame di mostrare l’efficacia di un sistema innovativo, nonostante solo per l’attivazione al decollo notturno serva più di mezz’ora. Il paziente è stato trasferito in ambulanza dall’ospedale di Fabriano alla base operativa di ‘Icaro-02’ nella sperduta frazione fabrianese, caricato a bordo dell’elicottero che ha raggiunto l’aeroporto di Falconara. Ad attenderlo un equipaggio medicalizzato del 118 che lo ha caricato su un’altra ambulanza per poi trasferirlo finalmente in pronto soccorso all’ospedale di Torrette. Passaggi inutili costati circa un’ora in più rispetto ad un trasporto ordinario.

Il responsabile dell’elisoccorso delle Marche, Germano Rocchi, e i vertici della sanità regionale non hanno spiegato nemmeno perché si sia scelta come sede operativa per il volo notturno la base di san Cassiano. Durante i mesi invernali quella base è spesso inservibile anche durante le ore diurne a causa del maltempo e delle basse temperature che non consentono all’elicottero di decollare per motivi di sicurezza. Di notte le temperature si abbassano ulteriormente. Sembrava più logica la scelta dell’aeroporto ‘Raffaello Sanzio’ di Falconara dove, all’interno di un suo hangar, ogni notte riposa l’altra eliambulanza del 118, ‘Icaro-01’. Il presidente di Aerdorica, la società che gestisce l’unico scalo aeroportuale delle Marche, aveva dato la sua disponibilità a trattare, ma è stato rimbalzato.

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