L’emergenza economica legata alla pandemia non ha risparmiato nemmeno i nostri animali d’affezione e ha evidenziato ancora di più la difficoltà per alcune famiglie di mantenerli. Ma ora, grazie alla mia risoluzione approvata dall’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, la Giunta regionale si impegnerà a introdurre misure che favoriscano l’adozione di cani e gatti e a sollecitare il governo affinché introduca agevolazioni fiscali per le cure veterinarie e l’acquisto di alimenti veterinari.

Durante il lockdown è apparso ancor più chiaro il valore affettivo e relazionale della presenza in famiglia di un animale domestico, in particolare per gli anziani, che spesso vivono di una piccola pensione, in solitudine sociale, per i quali il cane e il gatto rappresentano l’unica compagnia e fonte di conforto psicologico.

Sostenere le spese di mantenimento alimentare e delle cure veterinarie degli animali d’affezione è però diventato difficile non solo per loro ma anche per chi ha visto ridursi le entrate a causa della crisi economica generata dalla pandemia.

Secondo alcune stime, il costo di gestione di un cane è mediamente di 200 euro l’anno per vaccini e profilassi e oltre 500 euro l’anno per l’alimentazione, mentre per il mantenimento di un gatto servono più di 250 euro l’anno fra alimentazione, farmaci e servizi veterinari. Non sorprende dunque il calo delle nuove adozioni registrato negli ultimi tre anni che determina un ulteriore aumento dei costi per le Amministrazioni locali.

Già da alcuni anni le associazioni di protezione degli animali e i veterinari denunciano che l’Iva sui prodotti alimentari per animali e sulle prestazioni veterinarie è pari al 22% e non agevolata al 10% o 4%. Di conseguenza, chi vorrebbe adottare un cane da canili o rifugi, sollevando così le Amministrazioni comunali dalle ingenti spese di mantenimento, ci ripensa non potendoselo permettere. Sono quindi soddisfatta che l’Assemblea abbia approvato la risoluzione di Europa Verde che raccoglie proposte avanzate dalla Lega Antivivisezione (Lav) per dare risposta a questi problemi.

Ora la Giunta regionale è impegnata ad intervenire presso il governo per sollecitare l’abbassamento dell’aliquota Iva dal 22% al 4% sulle prestazioni veterinarie e sugli alimenti per animali; l’aumento della quota di detraibilità fiscale delle spese veterinarie; l’equiparazione terapeutica tra farmaci per l’uomo e farmaci veterinari di identica composizione; la regolamentazione dei farmaci generici anche in veterinaria per ridurne il costo; infine la commercializzazione dei farmaci veterinari in confezioni commisurate alla cura dei piccoli animali.

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