Controlli sul mantenimento delle distanze, sull’uso delle mascherine e sulla presenza di informazioni. I carabinieri per la Tutela della salute hanno visitato 1898 locali e riscontrato 351 violazioni. I controlli naturalmente arrivano nell’ambito dell’attuale emergenza sanitaria, in condivisione con il ministero della Salute, per cercare di arginare la diffusione del coronavirus che con i dati in netta risalita cominciano a destare più di una preoccupazione. Nel mirino ristoranti, pizzerie, trattorie, fast-food, pub, birrerie e bar, nelle aree della movida e frequentate dai più giovani.

Il servizio straordinario, nella sua prima settimana di esecuzione come informa una nota, ha permesso di fornire una preliminare valutazione circa l’attuale livello di osservanza delle misure di contenimento. Riguardo alle 351 violazioni il 43% ha riguardato il mancato uso delle mascherine e l’assenza di informazioni e cartellonistica relativa alle cautele da adottare da parte della clientela invece il 13%.
“Ulteriori violazioni hanno interessato nel 9% la distanza insufficiente fra tavoli, nel 9% il mancato distanziamento sociale tra le persone, nell’8% l’assenza di prodotti igienizzanti all’interno o all’ingresso dei locali nonché l’omessa attuazione delle corrette e periodiche procedure di pulizia e sanificazione degli ambienti (3%).

Ulteriori inosservanze, pari al 15%, hanno riguardato altri obblighi previsti sia da normative nazionali che regionali e locali, oggetto di autonome ordinanze, relative ad esempio alla segnaletica orizzontale sui percorsi da seguire, omessa registrazione avventori e la misurazione della temperatura corporea. Contestualmente, sono state oggetto di controllo anche le fasi di preparazione, detenzione e vendita di alimenti con contestazione di 30 sanzioni penali e 310 amministrative per violazioni alle norme igienico-sanitarie che hanno determinato il sequestro di kg. 4.077 di alimenti irregolari, per un valore di 59.000 euro, e la chiusura/sospensione dell’attività di 49 locali strutture.

Articolo Precedente

Coronavirus, il primario della terapia intensiva dell’ospedale Sacco: “A Milano situazione potenzialmente esplosiva”

next
Articolo Successivo

Coronavirus, si ammalò di Covid mentre era già ricoverato per altre patologie: dimesso dopo 9 mesi di ospedale

next