Quello che non riesce a fare Regione Lombardia con i vaccini antinfluenzali, sono riusciti a farlo i privati. Almeno per un giorno. Venerdì scorso l’Istituto Auxologico Italiano, un ente accreditato con il sistema sanitario regionale, ha iniziato a offrire nelle sedi di Milano e dintorni il vaccino a 50 euro a partire dal 15 ottobre, giorno in cui i centri vaccinali pubblici lombardi e i medici di famiglia non avranno ancora a disposizione le dosi gratuite per le persone a rischio. L’offerta è durata poco, visto che nel weekend non si riusciva già più a prendere appuntamento online: “Le disponibilità – rispondeva il sistema – verranno riaperte non appena il vaccino sarà nuovamente disponibile”. E questa mattina l’offerta è scomparsa dalla homepage dell’istituto.

Si tratta in ogni caso di una novità, in un panorama lombardo dove nell’anno del Covid i vaccini sono al momento introvabili. Ma l’offerta dell’Auxologico ha lasciato senza parole Annarosa Racca, presidente di Federfarma Lombardia: “Cinquanta euro mi sembrano eccessivi. Di solito il prezzo di vendita al pubblico del vaccino antinfluenzale va dagli 8 ai 16 euro”. Racca e i suoi colleghi farmacisti in questo periodo si trovano di fronte al problema della mancanza di dosi nelle farmacie, che dovrebbero integrare quelle fornite dalla Regione per essere somministrate gratuitamente dai medici di famiglia alle fasce a rischio (over 60, bambini sotto i 6 anni, persone fragili, operatori sanitari) e che di solito le farmacie acquistano da produttori o grossisti per il resto della popolazione: “La campagna vaccinale dai medici di base lombardi non inizierà prima di fine ottobre – dice Racca –. Ma non ci sono solo le fasce a rischio, dobbiamo preoccuparci anche di tutte le persone in età lavorativa interessate a vaccinarsi. Noi farmacisti quest’anno non siamo riusciti ad acquistare alcuna dose dai fornitori. In un momento come questo il cittadino dovrebbe poter acquistare, come sempre, il vaccino in farmacia al giusto prezzo”.

Sull’offerta dell’Auxologico i consiglieri regionali del Pd Carmela Rozza e Fabio Pizzul hanno appena depositato un’interrogazione all’assessore al Welfare Giulio Gallera, chiedendo se “sia opportuno che, fuori dal circuito pubblico, si possa accedere in regime di solvenza al vaccino antinfluenzale presso alcune strutture, pur in presenza di una evidente carenza di dosi disponibili nel pubblico anche per i target individuati come a rischio”. Sono infatti al momento solo 2,3 milioni le dosi di cui la Regione si è garantita la fornitura, a fronte di una platea a rischio che la fondazione Gimbe stima in 3,4 milioni, senza considerare persone affette da gravi patologie e operatori sanitari. Una carenza che è il risultato di una serie di errori fatti dai vertici regionali nei primi bandi, seguiti da gare non aggiudicate come quella da 15 milioni con pagamento anticipato che si è chiusa il 30 settembre. Mentre non risolveranno il problema del ritardo della campagna vaccinale – che da raccomandazioni ministeriali sarebbe dovuta partire a inizio ottobre – le 400-500mila dosi che dovrebbero arrivare dall’ultima gara, la nona, che si è chiusa ieri. “Con i suoi ritardi, la Regione – commenta Rozza – ha lasciato ancora una volta i cittadini nella condizione di rivolgersi ai privati che, evidentemente, sono stati più abili o più lungimiranti dell’ente pubblico”.

Ma come ha fatto l’Auxologico ad accaparrarsi i vaccini? Forse pagandoli più della Regione, che si è aggiudicata le prime dosi a 5,90 euro l’una, prezzo analogo ai 5,50 dell’anno scorso, e nell’ultimo bando non aggiudicato ha posto 10 euro come base d’asta, quasi il doppio. “Rispetto all’anno precedente – fanno invece sapere dall’Istituto Auxologico a ilfattoquotidiano.it– il vaccino in questo momento ha un costo di approvvigionamento che varia da 2 a 3,5 volte in più dell’anno precedente”. L’Istituto non fornisce informazioni sul numero di dosi acquistate e messe sul mercato, ma si limita a dire: “Come ogni anno l’Istituto Auxologico Italiano ha predisposto un servizio vaccinale per utenti solventi, aziende e clienti, per i quali non è prevista la copertura vaccinale gratuita. Le prenotazioni online sono state aperte venerdì e in poche ore sono state saturate le disponibilità, pertanto le prenotazioni sono state sospese nell’attesa di una riprogrammazione”.

Intanto, dopo lo scontro tra comune di Milano e Regione sui vaccini per i dipendenti di Palazzo Marino, il consigliere di +Europa Michele Usuelli apre un altro fronte al Pirellone: “Ad agosto la giunta ha dato disposizione alle strutture sanitarie accreditate di provvedere autonomamente all’approvvigionamento dei vaccini per i propri operatori, contravvenendo alla prassi che ha sempre previsto che fosse la Regione stessa a fornirli. Oggi queste dosi non sono più reperibili sul mercato. Non vaccinare un numero così alto di operatori, rischia di mettere in pericolo le migliaia di cittadini che entrano in contatto quotidianamente con queste persone”.

@gigi_gno

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