“Dopo un giugno-luglio con pochissimi casi, la curva di casi ha cominciato a risalire” da agosto. Oggi “vediamo un piccolo picco di casi che stanno ricrescendo”, e una situazione che seppur “migliore dei Paesi vicini”, “comincia in qualche misura a essere un segnale d’allarme“. È l’analisi del direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Giovanni Rezza, che durante un intervento al Festival della Scienza Medica di Bologna, in programma – per la prima volta interamente online – fino al prossimo 17 ottobre, guarda all’andamento dell’epidemia di Covid-19 in Italia e ricorda il percorso affrontato finora. “Sappiamo quanto il lockdown abbia pesato sull’economia del Paese e dei singoli e siamo consci delle ricadute psicologiche, ma la verità è che a compromettere l’economia è il virus, non il lockdown – ha detto – Lo abbiamo visto con le riaperture delle attività ricreative, che hanno determinato ad esempio i focolai di quest’estate in una regione come la Sardegna che era rimasta pressoché immune dai contagi”

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