“Non posso tacere la preoccupazione per l’aumento del ritmo del contagio della pandemia e per vittime che giorno per giorno continuiamo a registrare”. Nel giorno in cui si sono registrati 2mila e 844 nuovi casi, una cifra che non si toccava da fine aprile scorso, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di esprimere i suoi timori per l’evoluzione della pandemia e per il numero dei decessi che l’Italia sta contando ogni giorno. Le parole del capo dello Stato sono state pronunciare in apertura del concerto al Quirinale in ricordo di Dante: non solo Mattarella ha rivolto un pensiero ai morti per il maltempo, ma ha anche voluto esporsi per mettere in guardia il Paese in un momento in cui i nuovi positivi tornano a crescere in maniera preoccupante.

A metà giornata, anche il presidente del Consiglio ha lanciato un appello perché gli italiani continuino a rispettare le misure di sicurezza: “Siamo riusciti ad affrontare la fase più dura” dell’emergenza, “ma la soglia di attenzione deve essere alta. Non possiamo permetterci di abbassarla. I sacrifici fatti si disperderebbero in un baleno se non mantenessimo sempre alta la soglia di attenzione“, ha dichiarato al terzo Forum internazionale del Gran Sasso presso l’università degli Studi di Teramo. “Alle volte, soprattutto all’estero, si parla in modo enfatico di modello Italia” ma se è vero che “abbiamo affrontato la parte più dura” della pandemia, “non possiamo cullarci sugli allori. Se non marciamo tutti insieme, con un senso di una comune appartenenza e comune destino, se non recuperiamo la coesione non andremo da nessuna parte”.

E mentre le Regioni iniziano ad imporre misure più restrittive come l’obbligo di mascherine anche all’aperto, le ultime in ordine di tempo sono Puglia e Marche (ma solo in caso di assembramenti) il presidente del Consiglio prepara due nuovi provvedimenti. Il primo sarà un Dpcm che dovrebbe essere emanato a giorni. Il secondo riguarda la richiesta di proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Tante le misure che Palazzo Chigi sta valutando insieme agli esperti del Cts, a partire dall’estensione dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale all’aperto su tutto il territorio nazionale. “C’è questo dibattito che si è sviluppato ma non è stata ancora assunta alcuna decisione”, chiarisce il presidente del Consiglio. Sullo sfondo, se la situazione della curva epidemica dovesse avere un’impennata, anche la possibilità di chiudere prima della mezzanotte tutti i locali pubblici. Il Viminale, dal canto suo, invita i prefetti tramite una circolare ad adottare “tutte le iniziative di propria competenza per limitare il rischio del contagio”. Uno scenario nel quale il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia, esclude la possibilità di un lockdown totale ma non quelli mirati, l’onda “va fermata”. “Abbiamo mantenuto sempre una linea di estrema prudenza e siamo stati criticati per questo. Ci aspettavamo l’aumento dei contagi e l’abbiamo detto. Ricordo ancora qualcuno che ci accusava di voler fare allarmismo per rinviare le elezioni. Lasciamo stare”, ha detto a Repubblica. “Non siamo al semaforo rosso. Ma, insomma, è scattato il giallo”.

Intanto in serata, il direttore generale per la Prevenzione del ministero della Salute Giovanni Rezza, durante il suo intervento all’edizione digitale del Festival della Scienza Medica di Bologna, ha proprio parlato del lockdown: “Sappiamo quanto abbia pesato sull’economia del Paese e dei singoli e siamo consci delle ricadute psicologiche, ma la verità è che a compromettere l’economia è il virus, non il lockdown. Lo abbiamo visto con le riaperture delle attività ricreative, che hanno determinato ad esempio i focolai di quest’estate in una regione come la Sardegna che era rimasta pressoché immune dai contagi”. Rezza ha anche parlato della situazione in Italia: “Ora vediamo un piccolo picco di casi che stanno ricrescendo, una situazione migliore dei Paesi vicini, ma che comincia in qualche misura ad essere un segnale d’allarme. In Europa l’Italia in questo momento è uno dei Pasei con una situazione migliore rispetto per esempio alla Francia e alla Spagna in modo particolare. Sta salendo la curva dei casi nel Regno Unito, anche nei Paesi dell’Est Europa è piuttosto elevata, insomma c’è una situazione sicuramente da tenere sotto controllo”.

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