È stata confermata in appello la condanna a 5 anni di carcere per Gabriele Paolini, il disturbatore della tv italiana, accusato di aver avuto rapporti sessuali nel 2013 con tre minorenni in cambio di denaro e regali. La decisione della Corte d’appello di Roma ricalca la sentenza di primo grado emessa nel 2017 dai giudici della V sezione penale. Una vicenda per cui Paolini era già finito in carcere, salvo poi tornare in libertà dopo qualche mese con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.

La vicenda risale al 2013, quando il disturbatore tv avrebbe tentato di adescare tramite internet alcuni minorenni. Nell’ordinanza di arresto il gip scriveva che l’uomo ha messo in atto nei confronti dei ragazzini un “insistente tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione”. Ad esempio fornendo alle vittime denaro e regali. Inizialmente i pm lo avevano accusato di induzione alla prostituzione minorile, ma poi quell’accusa è caduta. I reati contestati a Paolini sono la produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale a minori.

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