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Enock Balotelli - 2/9

Oggi c'è Antonio Donnarumma, compagno e riserva di Gigio da 1 milione di euro l’anno. Ma il calcio è zeppo di giocatori con un cognome così pesante da trasformarsi in un macigno legato intorno al collo. E mentre un fratello corre verso la gloria e i suoi beni derivati, l’altro viene inghiottito in un limbo eterno. Ecco le loro storie
Enock Balotelli - 2/9
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Enock Balotelli

Ruolo: Attaccante
Squadre: Vallecamonica, GSD Rapallo Bogliasco, Città di Foligno, Ciliverghe, Pavia, Castiglione, Caravaggio.

Cresta alta, sguardo di chi è sicuro di se stesso, una vita passata a inseguire il gol. Ma senza troppo successo. Enock Barwah doveva essere il copia incolla di suo fratello Mario Balotelli, invece si è ritrovato a correre fra i campi polverosi della Serie D. Un pellegrinaggio sfiancante. Anche perché i miracoli non arrivano. Enock si impegna, ma non basta. “Le persone allo stadio mi insultano due volte: o mi dicono “negro di m…” oppure “vattene via raccomandato” e ancora: ‘Tu e tuo fratello non siete nessuno’ – si sfoga con la Gazzetta – Nero lo sono e ne sono fiero, raccomandato direi proprio di no, sennò non giocherei in un campionato minore”. E quando Enock finisce in copertina è solo per gloria riflessa. Nel 2014 afferma che non avrebbe problemi a giocare nella Padania, ma l’apice della fama lo raggiunge a gennaio del 2019, con la maglia del Pavia. Non per un gol decisivo o per un gesto tecnico da stropicciarsi gli occhi. Durante il match contro il Fanfulla, infatti, Enock colpisce al petto un avversario. Il contatto è a gioco fermo, l’arbitro gli sventola sotto al naso il cartellino. Solo che l’attaccante non gradisce e spintona il direttore di gara facendolo indietreggiare per oltre un metro. Fanno sette giornate di squalifica. A dicembre Barwah si svincola e cerca una nuova sistemazione. Di pretendenti non ce ne sono poi molti. Il presidente del Castiglione lo convoca al pub di Padenghe di cui è proprietà. Secondo il Corriere l’incontro si sarebbe svolto addirittura in bermuda. “Ho capito che era interessato a me, all’attaccante. Non a mio fratello – dice in un’intervista – Io adoro Mario, è una parte importante della mia vita, ma io sono Enock. Voglio far vedere quanto valgo: per questo sono contento di aver segnato subito e di aver avuto la fiducia dell’allenatore, a Castiglione hanno dimostrato con i fatti di credere in me“. Un idillio che non durerà. A gennaio 2020 l’attaccante sarà di nuovo svincolato. Lo aspetta un’altra periferia del calcio. Si accasa al Caravaggio, in Serie D, prima che il Covid metta in pausa la sua carriera.

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