L’invito a rialzare il “livello d’attenzione” e un appello ai giovani: usare “tutta la cautela possibile”. Nel giorno di Ferragosto, quando i nuovi casi di coronavirus sono aumentati di 629, una quota mai raggiunta dal 23 maggio scorso, Roberto Speranza rilascia un’intervista al Tg1 per definire i dati di Ferragosto come “preoccupanti“. “I dati di questi ultimi giorni non possono non preoccupare”, anche se sono inferiori a quelli riscontrati in altri paesi europei, dice il ministro della Salute. Invitando a “rialzare il livello di attenzione, non possiamo assolutamente vanificare i sacrifici fatti dai cittadini“.

Parole simili a quelle usate dai governatori di Emilia Romagna e Lazio, Stefano Bonaccini e Nicola Zingaretti, e che arrivano dopo le allerte degli esperti che puntano sopratutto a un obiettivo: la chiusura delle discoteche. “Andrebbero chiuse immediatamente”, ha detto il professor Andrea Crisanti, mentre Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, si focalizza sul rischio “arrivare a ridosso della riapertura delle scuole con un numero di casi che la renderebbero pericolosissima. Perché è matematico che la curva col ritorno”. “Stiamo lavorando incessantemente, la riapertura delle scuole, a metà settembre, in presenza e in tutta sicurezza, è una priorità per il governo”, dice Speranza, che poi annuncia di studiare un “nuovo rapporto organico strutturato, costante tra sanità e scuola: non possiamo lasciare i nostri presidi da soli a gestire questa vicenda”.

E se sul vaccino il ministro si augura che “sia disponibile nel più breve tempo possibile”, e ai giovani che si rivolge durante la sua intervista al telegiornale della rete ammiraglia: “Capisco che c’è volontà di uscire, di vivere dopo i mesi di lockdown -dice il titolare della Salute- ma se contagiano genitori o nonni rischiano i produrre un danno reale. Al momento abbiamo lasciato tre regole fondamentali, che valgono per i giovani ma valgono per tutti: indossare la mascherina, obbligatoria al chiuso ma va indossata anche all’aperto se c’è il rischio di incrociare altre persone; il distanziamento di un metro; lavarsi le mani”.

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