La loro roccaforte era a Porta Furba, nel quartiere Tuscolano, ma erano riusciti ad allargare la rete dello spaccio praticamente a tutta Roma sud. Per questo venti persone legate al clan dei Casamonica sono state condannate con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Il giudice, al termine del processo svolto con rito abbreviato, ha disposto pene comprese tra i 9 e i 3 anni di reclusione. Gli arresti erano stati effettuati nel maggio dello scorso anno al termine dell’inchiesta condotta per due anni dai pm Giovanni Musarò e Stefano Luciani.

Dalle indagini è emersa in modo chiaro la mappa delle piazze dello spaccio controllate dai Casamonica. A partire dal vicolo Porta Furba, la droga arrivava a Casilino, Tor Marancia, Anagnina, Garbatella, Appio Latino e Tuscolano. La Direzione distrettuale antimafia di Roma aveva ipotizzato un giro di affari di oltre 100mila euro al mese. “Nella nostra città non deve esserci spazio per la criminalità. Grazie a Tribunale Roma e forze ordine, ha twittato la sindaca Virginia Raggi dopo aver appreso la notizia. Per il senatore e segretario del Pd Lazio Bruno Astorre si tratta di “un’ulteriore vittoria della legalità, della giustizia e di tutti i cittadini che si battono ogni giorno per una comunità libera dalla criminalità e dalla droga”.

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