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Ultimo aggiornamento: 18:21 del 11 Luglio 2020

Aspi, Toninelli: “Revoca è unica via. Ma serve il voto del Parlamento che la Lega non ci diede, nonostante quello che dice il bugiardo di Salvini”

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“Che sia stato io, quando ero ministro dei Trasporti, a mettere le basi per il Ponte di Genova ai Benetton è una stupidaggine galattica. E’ una notizia falsa creata ad arte, come tante altre”. Così, a “24 Mattino” (Radio24), l’ex ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, commenta la notizia pubblicata dell’Huffington Post, su una lettera riservata al commissario per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova del 5 febbraio 2019, con cui si gettarono le basi per la concessione del nuovo ponte di Genova ad Aspi. “I funzionari del ministero – spiega – hanno costanti e continue interlocuzioni con tutti gli organi amministrativi. In questo caso, c’era la struttura commissariale per la ricostruzione del ponte Morandi. Quello fa parte dei tanti riti ordinari di comunicazione e di interlocuzione tra queste strutture. E queste interlocuzioni non passano sulla scrivania del ministro, io non ho mai visto quella lettera”.

Poi ribadisce: “L’unica via è la revoca ad Aspi, che evidentemente, oggettivamente, giuridicamente, ingegneristicamente ha completamente fallito. Ma purtroppo non possiamo decidere da soli, perché ci vuole il voto in Parlamento che non ci diede Salvini, checché ne dica quel falso e bugiardo, ma non ce l’ha dato neanche il Pd. Il Pd ci ha deluso, perché i tavoli che contano sono quelli del Mit, con la ministra De Micheli, e quello del Mef , con il ministro Gualtieri. L’atto di revoca, infatti, è per prima cosa un atto interministeriale tra questi due dicasteri. Loro sono i protagonisti – continua – ma hanno purtroppo perso tempo. Per l’amor del Cielo, è un dossier complesso e c’è stato il covid, ma adesso si chiude. Revocare la concessione costerebbe oltre 7 miliardi? No, secondo me molto di meno, perché i 7 miliardi indicano l’impegno di natura bancaria del termine della concessione, che mi pare che sia del 2030. Sono comunque soldi oggetto di un contenzioso. E a chi ha paura dei contenziosi dico che i contenziosi ci sono comunque, sia che revochi, sia che non revochi. Aspi ha sempre fatto contenziosi, qui nessuno deve avere paura“.

Il senatore del M5s aggiunge: “Bisogna cacciare i Benetton dalla gestione delle Autostrade italiane. Il M5s ha portato una proposta scritta di una sola riga: revoca delle concessioni. Accettiamo, ma non ci piace, il fatto che possa arrivare una controproposta, ma ci devono essere condizioni serie ed enormemente risarcitorie. C’è il rischio che cada il governo per questa questione? C’è il rischio che ci siano enormi problemi per il governo, ma la domanda sulla tenuta dell’esecutivo va fatta al Pd. Ci dica quali sono le motivazioni per le quali ritiene che non ci siano le condizioni per procedere alla revoca delle concessioni autostradali ad Aspi. Per noi – conclude – non ce ne sono e iniziamo a innervosirci. Ci siamo fidati del Pd, la De Micheli ci aveva promesso che avremmo chiuso. E invece scopriamo che il viceministro Cancelleri non sapeva nulla della trattativa o della non trattativa che si stava portando avanti e che non ci sono proposte serissime di risarcimento danni, né l’abbassamento dei pedaggi e tante altre cose”.

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