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Rossano Cochis, morto l’ex braccio destro di Renato Vallanzasca: “Nanu” colpito da un infarto a Vieste mentre faceva un bagno

Conosciuto come "Nanu", 73 anni, è stato uno dei componenti storici nella breve ma intensa storia criminale della Banda della Comasina che imperversò in Lombardia negli anni Settanta sotto la guida del Bel Renè. Aveva trascorso quasi quattro decenni in carcere, da qualche tempo era in libertà condizionale
Rossano Cochis, morto l’ex braccio destro di Renato Vallanzasca: “Nanu” colpito da un infarto a Vieste mentre faceva un bagno
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Un tuffo in mare, forse un infarto, la morte. Se n’è andato facendo un bagno Rossano Cochis, 73 anni, ex braccio destro di Renato Vallanzasca. Conosciuto come “Nanu”, è stato uno dei componenti storici nella breve ma intensa storia criminale della Banda della Comasina che imperversò in Lombardia negli anni Settanta sotto la guida del Bel Renè. Cochis si trovava a Vieste, in provincia di Foggia, in vacanza con amici quando giovedì pomeriggio è deceduto mentre si immergeva nel mare a largo della costa garganica, durante una gita in gommone.

L’uomo, secondo quanto stabilito dai primi accertamenti, è annegato o più probabilmente ha avuto un malore subito dopo essersi tuffato riemergendo già cadavere. Del caso si occupano la Capitaneria di Porto di Manfredonia e i carabinieri, ma riguardo alle cause naturali della morte non ci sono dubbi. Trentasette dei suoi 73 anni, Cochis, li ha trascorsi in prigione. Condannato all’ergastolo, da qualche tempo si trovava in libertà condizionale. Nato a Carpenedolo, nel Bresciano, era stato indagato anche per omicidio aggravato, sequestro di persona per estorsione, rapina aggravata ed evasione.

Mercoledì, come riporta il Corriere della Sera, mentre stava passeggiando con alcuni amici per le vie di Vieste, aveva chiesto di entrare in una chiesa per accendere un cero alla memoria dell’amico Antonio “Pinella” Colia, uomo della banda deceduto sei anni fa in un incidente stradale a Basiano, e di Francis “Faccia d’angelo” Turatello, capo di una delle bande più temute della malavita milanese ucciso a Nuoro durante la detenzione nel carcere di Badu ‘e Carros. Quasi come una sorta di presentimento, prima di andarsene nelle ore in cui Vallanzasca, detenuto a Bollate, si è visto respingere dai giudici del Tribunale di sorveglianza la richiesta di semilibertà.

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