Riconosciuta “l’immunità” dei due marò riguardo ai fatti che il 15 febbraio 2012 causarono la morte di due pescatori del Kerala, in India, con la giurisdizione che è stata riconosciuta all’Italia. Il Tribunale arbitrale internazionale ha dato quindi ragione a Roma sul caso dei due Fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, precludendo quindi a Nuova Delhi l’esercizio della propria giurisdizione nei loro confronti in quanto gli accusati dell’uccisione dei due uomini indiani erano funzionari dello Stato italiano impegnati nell’esercizio delle loro funzioni. Il governo dovrà però risarcire l’India per la perdita di vite umane.
Adesso, come spiegato dalla Farnesina che ha diffuso la notizia, “l’Italia ha violato la libertà di navigazione e dovrà pertanto compensare l’India per la perdita di vite umane, i danni fisici, il danno materiale all’imbarcazione e il danno morale sofferto dal comandante e altri membri dell’equipaggio del peschereccio indiano Saint Anthony. Al riguardo, il Tribunale ha invitato le due Parti a raggiungere un accordo attraverso contatti diretti”.
Girone e Latorre, che rispettivamente nel 2016 e nel 2014 hanno fatto ritorno in Italia, sono stati informati della decisione dallo Stato Maggiore della Difesa e saranno comunque sottoposti a procedimento penale nel loro Paese. Questo perché il Tribunale Arbitrale era chiamato a pronunciarsi sull’attribuzione della giurisdizione e non sul merito dei fatti del febbraio 2012. Italia e India si erano impegnate a esercitare la giurisdizione una volta attribuita a una delle due parti.
Impegno ribadito nel proprio comunicato dalla Farnesina, “pronta ad adempiere a quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione”. Il ministero sottolinea che la decisione del Tribunale lascia impregiudicato l’accertamento relativo ai fatti e al diritto per quel che concerne il procedimento penale che dovrà svolgersi in Italia. “Si desidera – conclude – esprimere apprezzamento per l’efficace lavoro svolto in questi anni dal team legale a tutela dell’Italia nelle sedi giudiziarie indiane e internazionali”.
“Non abbiamo mai smesso di seguire questo caso, ma voglio ringraziare anche chi mi ha preceduto per la costanza e la determinazione impiegate su questa vicenda – ha commentato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio – L’Italia naturalmente rispetterà quanto stabilito dal Tribunale arbitrale, con spirito di collaborazione. Oggi si mette un punto definitivo a una lunga agonia. Un abbraccio ai nostri due marò e alle loro famiglie”.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez