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British Airways, EasyJet e Ryanair fanno causa al governo britannico: “Tolga la quarantena imposta ai turisti, effetti devastanti sull’economia”

I tre colossi dell'aviazione britannica sostengono che la quarantena in vigore da lunedì scorso e per almeno tre settimane "avrà un effetto devastante sul turismo britannico e sull'economia in generale e distruggerà migliaia di posti di lavoro" e hanno chiesto che la causa sia discussa "al più presto"
British Airways, EasyJet e Ryanair fanno causa al governo britannico: “Tolga la quarantena imposta ai turisti, effetti devastanti sull’economia”
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British Airways, EasyJet e Ryanair fanno causa al governo britannico. Le tre compagnie aree hanno annunciato di avere avviato un’azione legale contro il governo guidato dal premier Boris Johnson perchè tolga l’obbligo di osservare quattordici giorni di quarantena imposto ai viaggiatori in arrivo nel Regno Unito quale misura anti coronavirus. In una nota congiunta, i tre colossi dell’aviazione britannica spiegano che la quarantena in vigore da lunedì scorso e per almeno tre settimane “avrà un effetto devastante sul turismo britannico e sull’economia in generale e distruggerà migliaia di posti di lavoro” e hanno chiesto che la causa sia discussa “al più presto”.

A giudizio delle tre compagnie la quarantena sarebbe troppo restrittiva, e non basata su alcun parere o prova scientifica. Inoltre, francesi e tedeschi che si recano in Gran Bretagna settimanalmente ne sono esentati, mentre si applica a viaggiatori di Paesi in cui i tassi di contagio per il nuovo coronavirus sono inferiori a quelli del Regno Unito.

A dare il via all’azione erano stati i vertici British Airways, che nei giorni scorsi avevano inviato una lettera a Downing Street lamentando il fatto che questa legge risultasse “irrazionale” poiché estende l’obbligo della quarantena anche nei confronti di quei passeggeri provenienti da Paesi con un basso numero di contagi o dove addirittura si è registrato l’azzeramento degli stessi. Il governo britannico aveva lasciato intendere che avrebbe potuto creare ponti aerei per alcuni Paesi in modo da non compromettere il rilancio del turismo, tanto atteso dal settore aereo. Le tre compagnie dubitano tuttavia dell’efficacia di questo dispositivo e chiedono piuttosto al governo di ripristinare la quarantena introdotta il 10 marzo, rivolta solo ai viaggiatori provenienti da Paesi ad alto rischio.

Tutte le compagnie aeree sono state colpite pesantemente da questi mesi di stop forzato a causa dell’emergenza coronavirus, con aeroporti chiusi un po’ in tutto il mondo e migliaia di aerei fermi a terra, motivo per cui molte – tra cui anche Ryanair – hanno già annunciato tagli e riduzioni del personale a causa delle ripercussioni economiche della pandemia, che avrà un impatto considerevole sul settore turistico. Per risollevarsi, il settore aereo aveva programmato una ripresa graduale dei voli con l’avvio dell’estate, ma i loro piani sono saltati a causa della quarantena. L’obbligo di un autoisolamento della durata di 14 giorni, sottoposto a verifica ogni tre settimane, riguarda tutti i viaggiatori in arrivo via terra, mare e cielo, indipendentemente dal fatto che si tratti di persone residenti o meno nel Regno Unito. Sono previsti controlli casuali e ai trasgressori potranno essere applicate sanzioni fino a 1.000 sterline (1.122 euro). Sono previste eccezioni per gli autotrasportatori, il personale sanitario, i lavoratori agricoli stagionali e i viaggiatori provenienti dall’Irlanda.

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